Nel giorno in cui l'inflazione statunitense si porta sui minimi degli ultimi 24 mesi, i principali mercati azionari europei hanno chiuso le contrattazioni in territorio negativo. In questo contesto non fa eccezione il Ftse Mib che, in scia alla debolezza presente sul settore bancario, manca al momento la ripresa dei 27.500 punti livelli sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi in direzione dei 27.750 punti e a seguire la soglia dei 28.000 punti. Al contrario fondamentale sarà non perdere l'area dei 27.000 punti, per evitare una nuova fase correttiva che avrebbe come primo obiettivo i minimi della scorsa settimana posti sui 26.500 punti. Tra i titoli che a Piazza Affari stanno al contrario facendo segnare una performance positiva troviamo Fincantieri che, dopo aver comunicato nella serata di ieri i dati dei primi 3 mesi del 2023, oggi ha illustrato il nuovo Piano industriale 2023-2027. Andiamo a leggerlo nel dettaglio.
Fincantieri: i dati finanziari dei primi 3 mesi
Nella serata di ieri Fincantieri ha comunicato i dati riguardanti il primo trimestre dell'anno in corso che ha visto i ricavi attestarsi a 1,76 miliardi di euro, risultando in aumento del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda l'Ebtida, è passato da 118 a 87 milioni di euro, con un margine del 4,9%, in miglioramento rispetto al 3% registrato alla fine dello scorso anno. In peggioramento risulta la posizione finanziaria netta che passa dai -2,53 miliardi di fine anno agli attuali -2,92 miliardi di euro. Su questi numeri impattano non solo i volumi di produzione sviluppati dal Gruppo nel corso del trimestre, ma anche la consegna di due navi che si sono avute nel mese di aprile.
Nel corso della presentazione dei dati la società ha comunicato di avere 89 navi in portafoglio, con un backlog pari a 22,7 miliardi di euro. Nello specifico i nuovi ordini nel periodo gennaio-marzo si sono attestati a 900 milioni di euro, in scia all'ottima performance del settore Offshore Wind, e si confrontano con i 500 milioni dello stesso periodo del 2022.
Fincanieri: il Piano industriale 2023-2027
In mattinata la società ha svelato il nuovo Piano industriale 2023-2027. Questo dovrebbe non solo consolidare la posizioni di leadership del Gruppo ma anche porre le basi per proiettarlo verso il prossimo ciclo industriale trainato dalla nave digitale e verde. Con un utile netto che dovrebbe vedere la luce nel 2025, i ricavi sono visti a 7,6 miliardi di euro nel 2023, a 8 miliardi di euro nel 2024, per poi salire a 8,8 e 9,8 miliardi di euro nel 2025 e nel 2027. Per quanto riguarda invece l'Ebitda margin, questo è stimato al 5% nell'anno in corso, per salire al 6% circa il prossimo anno, mentre è visto al 7% nel 2024 e all'8% circa nel 2027.
Il rapporto Pfn/Ebtida dovrebbe attestarsi nel range 7-7,5 volte nell'anno in corso, per scendere a 6-7 volte nel 2024 e arrivare sui 2,5-3,5 volte alla fine del Piano. Il capex dovrebbe invece passare dai 300 milioni di euro del 2023 ai 250 milioni nel 2024, per arrivare sui 200 milioni nel 2027. Tra i settori si prevede una crescita sia di quello della Difesa, grazie alla svecchiamento e all' ampliamento della flotta della Marina Militare italiana, che di quello Offshore in scia al riposizionamento della controllata Vard nella costruzione di navi specializzate per il settore eolico offshore. Andiamo ora a vedere come sta rispondendo l'azione dopo queste notizie.
Azioni Fincantieri: analisi tecnica e strategie operartive
È stata una giornata positiva quella odierna per il titolo Fincantieri, con i prezzi che si portano sui massimi delle ultime settimane in area 0,575 euro. Nel breve periodo sarà importante il superamento di questi livelli, nelle cui vicinanze transita l'indicatore del Supertrend, sopra i quali si dovrebbe avere una prosecuzione del recupero verso gli 0,59 euro e a seguire gli 0,6 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali, che rappresentano i massimi del marzo scorso, che si avrebbe un segnale di forza con possibili ulteriori apprezzamento dei corsi in direzione degli 0,625 euro e successivamente i massimi del 2023 posti in area 0,665 euro.
Al contrario, una discesa sotto gli 0,54 euro, dove transita la media mobile a 200 giorni, rimetterebbe in moto quel trend discendente innescatosi nel mese di aprile dagli 0,59 euro. Nel caso si realizzasse questa view si avrebbe un primo obiettivo posto sui minimi degli ultimi 6 mesi in area 0,515 euro ed in seguito la soglia degli 0,5 euro. Dal punto di vista operativo la violazione di questi sostegni aprirebbe la strada a nuove vendite, che potrebbero proiettare i corsi sui minimi del 2022 situati sugli 0,45 euro.
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