Le tensioni geopolitiche tra Usa e Cina che ruotano intorno a Taiwan tornano ad indebolire i mercati azionari europei che si avviano a chiudere la giornata sotto la parità ma in recupero dai minimi giornalieri. In questo contesto il FTSE Mib cerca di recuperare i 22.250-22.300 punti, oltre i quali sono possibili ulteriori rialzi verso le prossime resistenze situate nei pressi dei 22.500 punti. Tra i titoli che si mettono in mostra a Milano troviamo Ferrari, dopo gli ottimi dati riguardanti il secondo trimestre del 2022: andiamo a vederli nello specifico.
Ferrari: i risultati del 2° trimestre 2022
Ferrari chiude un trimestre all'insegna dei record su quasi tutti i fronti. Nel dettaglio le consegne totali passano dalle 2.643 unià del secondo trimestre 2021 alle attuali 3.455. I ricavi sono in aumento del 25%, a 1,29 miliardi di euro, mentre l'utile netto si porta a 251 milioni di euro.
Non delude sia l'EBITDA, in aumento del 15,5% a 446 milioni di euro, che l'EBIT che passa dai 265 milioni di euro del periodo aprile-giugno 2021 agli attuali 323 milioni di euro. In linea con gli obiettivi del 2022 il margine che risulta al 34,6% sull'EBITDA e del 25% sull'EBIT. Infine la generazione di free cash flow industriale risulta a 79 milioni di euro, registrando il miglior trimestre di sempre.
In questo contesto la società rivede al rialzo la guidance sulla rimanente parte dell'anno, che vedrà inoltre l'inizio della produzione sia della Ferrari Daytona SP3 che del SUV Purosangue, le cui consegne partiranno dal 2023.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Dopo un avvio di giornata all'insegna della debolezza, gli ottimi dati riportano il titolo Ferrari in territorio positivo, proseguendo il movimento rialzista innescatosi a giugno dai minimi di periodo sui 163 euro. Nel breve termine le attese sono ora di un test sulla prossime resistenze e top di marzo 2022 posti sulla soglia dei 210 euro. Nel caso in cui i prezzi dovessero superare queste aree, ci sarebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico che aprirebbe le porte a nuovi allunghi verso i 221 euro, dove verrebbe chiuso il gap down lasciato aperto il 14 gennaio 2022.
Eventuali correzioni di breve che dovessero rimanere sopra la soglia dei 200 euro rappresenterebbero delle occasioni di acquisto. Al contrario, discese sotto questi ultimi livelli potrebbero innescare una fase di ritracciamento, che avrebbe un primo target sui 190 euro e successivamente i 180 euro. Solo la rottura di questi supporti riporterebbe il titolo verso i minimi di giugno 2022.
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