Le azioni BP salgono del 3% alla Borsa di Londra, scontando una trimestrale che ha riportato il profitto più alto degli ultimi 14 anni. L'azienda ha affermato che le eccezionali performance sono state guidate da forti margini di raffinazione e risultati importanti nel trading petrolifero. I profitti del gruppo chiudono una serie di utili record delle più grandi compagnie energetiche mondiali, mettendo in prima linea il tema divenuto incandescente della tassazione dei profitti di tali società in un contesto in cui le casse delle persone languiscono per via dell'inflazione altissima.
In tale direzione, la Gran Bretagna già si è mossa nel mese di maggio introducendo una tassa sugli utili dei produttori di petrolio e gas del Mare del Nord. Questo, secondo l'Amministratore Delegato di BP, Bernard Looney, implica che sarà difficile tagliare i prezzi del carburante, che già sono scesi di 6p al litro dal picco di quest'anno, ma solo perché è calato il prezzo del petrolio.
A differenza di TotalEnergies, che abbasserà i prezzi alla pompa in maniera sostenuta a partire da settembre, BP ha affermato che non sarà in condizione di farlo proprio perché la Francia non ha aumentato le tasse sulle compagnie come ha fatto invece il Governo britannico.
BP: i risultati del trimestre
Nei tre mesi che vanno da aprile a giugno BP ha conseguito utili rettificati per 8,5 miliardi di dollari, superando di netto le stime degli analisti di 6,8 miliardi di dollari e i guadagni dello stesso periodo del 2021 a 2,8 miliardi di dollari. Gli EPS invece sono stati di 2,61 dollari, ben superiori al 2,05 dollari attesi dal consensus. In questo contesto, l'unità molto forte di BP di raffinazione e commercio di petrolio ha riportato utili prima di interessi, tasse, ammortamenti e svalutazioni per 3,7 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 2,03 miliardi di dollari del trimestre precedente.
I ricavi del gruppo sono arrivati a 67,87 miliardi di dollari, mentre gli analisti avevano pronosticato entrate per 58,66 miliardi di dollari. L'azienda ora si aspetta per il terzo trimestre guadagni sostenuti perché i prezzi del petrolio rimarranno elevati a causa dell'interruzione delle forniture dalla Russia, della capacità produttiva inutilizzata in aumento e del livello delle scorte inferiore rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
BP: crescono dividendi e buyback
Il colosso petrolifero ha aumentato il dividendo del 10% a 6 centesimi di dollaro per azione. Inoltre, ha annunciato un ulteriore riacquisto di 3,5 miliardi di dollari di azioni nel terzo trimestre, che si aggiunge al buyback di 2,5 miliardi di dollari completato tra aprile e luglio. Tra l'altro, l'azienda ha accantonato 800 milioni di dollari per coprire un nuovo eventuale prelievo sui profitti proposto dal Governo britannico il mese scorso.
Le mosse di BP confermano come per le compagnie energetiche la priorità sembra essere quella di restituire attraverso le premialità agli azionisti l'enorme liquidità generata. Questo da tempo alimenta polemiche soprattutto tra gli attivisti ambientalisti e i gruppi sindacali, che esortano il Governo a imporre ulteriori misure con una tassazione più austera per abbassare il costo delle bollette energetiche.
Il prezzo delle tariffe è previsto in aumento del 60% a ottobre per via della crescita dei prezzi del gas, il che significa che la spesa annuale complessiva per le famiglie britanniche arriverà a oltre 3.200 sterline. "I Ministri devono imporre una tassa molto più severa sui massicci profitti delle imprese petrolifere e del gas. È incredibile che queste aziende stiano rastrellando somme così enormi nel bel mezzo di una crisi del costo della vita", ha detto Sana Yusuf, attivista per l'energia di Friends of the Earth, dopo la pubblicazione dei conti di BP.