Comprare le azioni Ferrari non è come comprare azioni di una qualsiasi altra azienda automobilistica. Cambiano completamente tutti i parametri di valutazione. Soprattutto il premio di valutazione è molto più alto, in quanto i margini di profitto sono più ampi, le azioni sono meno cicliche e la crescita è più rapida rispetto al mercato di massa. Basti pensare che il price/earnings di Ferrari è di circa 36 volte, mentre i normali produttori di auto, fatta eccezione per Tesla, scambiano a meno di 10 volte i guadagni attesi.
Una definizione molto appropriata è stata data da Brian Lum, gestore di portafoglio presso Baillie Gifford, che possiede il 5% delle azioni Ferrari. "Questa non è un'azienda automobilistica, questa è un'azienda di lusso che produce automobili". Quindi, il titolo Ferrari dovrebbe essere accostato a quello di società come LVMH, Kering, Richemont o Hermès International, secondo gli investitori dell'azienda, e non ai titoli General Motors, Toyota Motor o Ford.
Ferrari: i catalizzatori delle azioni in Borsa
Esistono delle buone ragioni per comprare le azioni in Borsa della casa di Maranello. Una riguarda la crescita dei ricavi e degli utili. Secondo Tom Narayan, analista di RBC Capital Markets, entro la fine del decennio le entrate di Ferrari raddoppieranno a 8,8 miliardi di euro e gli utili triplicheranno a 3,3 miliardi di euro.
In quanto società di lusso, Ferrari produce meno di quanto è la richiesta del mercato. Ciò le permette di guidare il prezzo mantenendo un margine di profitto molto elevato. Quest'ultimo supera il 50%, mentre una normale casa automobilistica arriva al massimo al 20%. Soprattutto, i clienti mantengono molto alta la fedeltà al marchio. Sulla base delle indicazioni della società, oltre il 40% dei proprietari di un'automobile Ferrari ne possiede una seconda.
Una domanda sistematicamente superiore all'offerta fa da isolante rispetto all'impatto negativo dell'inflazione e di una recessione. In altri termini, chi compra Ferrari, continua a farlo indipendentemente dalle condizioni di mercato, anche perché il target risulta essere di fascia molto alta. Grazie a un ricco portafoglio ordini, la crescita nel 2023 è ormai una garanzia. Gli analisti prevedono un incremento degli utili per azione del 22% a 6,11 euro quest'anno, con un aumento del fatturato dell'11% a 5,6 miliardi di euro.
Se si allunga la visione a oltre il 2023, un catalizzatore per le azioni Ferrari potrebbe essere la transizione verso le auto elettriche. L'azienda sta mettendo in piedi una linea di produzione specifica a Maranello e si è posta come obiettivo quello di consegnare il primo modello elettrico nel 2025. Il target della società per la fine del decennio invece è di arrivare al 40% di vetture completamente elettriche, che si aggiungono al 40% di ibride e solo al 20% a combustione interna.
Già
solo l'attesa sarebbe in grado di sostenere l'aumento dei prezzi delle azioni, a giudizio degli analisti. Narayan valuta le azioni Ferrari con un "buy" e prezzo obiettivo a 265 euro, ossia circa il 20% in più rispetto alla quotazione attuale alla
Borsa di Milano.