La collaborazione tra
ENI e BF, holding attiva nella filiera agroindustriale italiana a cui fa capo Bonifiche Ferraresi, si consolida dopo l'accordo di collaborazione con cui vengono
sviluppate colture per uso energetico in Italia, attraverso il recupero di terreni degradati, abbandonati e inquinati.
Una nota congiunta spiega che la partnership prevede una prima fase di studio, dove verranno valutate la sostenibilità e la competitività della filiera agro-industriale da sviluppare in tandem, con l'obiettivo di recuperare le aree marginali sopra indicate. La seconda fase invece si basa sulla coltivazione di sementi come il cartamo e la brassica per estrarre l'olio vegetale da indirizzare alle bioraffinerie di ENI per la trasformazione in biocarburante. La coltivazione dei semi, che sarà rispondente allo schema di certificazione dell'International Sustainability & Carbon Certification, avverrebbe nelle aziende agricole direttamente in capo a BF, oltre che nei consorzi, nelle cooperative e nelle organizzazioni professionali dislocate nel territorio che faranno parte della rete con BF ed ENI.
Il supporto dei partner sarà molto importante per consentire agli agricoltori di introdurre pratiche innovative, con lo scopo di ridurre le emissioni e minimizzare gli sprechi durante le fasi di lavorazione. In questa maniera si creerà un modello di business che mette insieme le opportunità economiche dall'accesso alle terre agricole e l'introduzione di tecnologie di avanguardia.
ENI-BF: cosa rappresenta la partnership
L'accordo tra ENI e BF rientra nella joint-venture creata questo mese, dove entrambe le aziende partecipano con una quota paritaria. L'intesa prevede che ENI acquisti una partecipazione di minoranza nella controllata di BF Bonifiche Ferraresi ed entri nel capitale sociale di BF attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, ha riferito l'azienda di San Donato Milanese.
La partnership ha una grande valenza strategica, dal momento che Bonifiche Ferraresi è la più grande azienda agricola italiana per superficie, con i suoi 7.750 ettari ed ENI produce biocarburanti avanzati nelle bioraffinerie di Gela e Venezia Porto Marghera. Tutto ciò si inquadra nell'obiettivo della società energetica di raggiungere la completa neutralità dal carbonio entro il 2050. Per questo, ENI punterà alla bioraffinazione, con il raddoppio della capacità produttiva a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024, per portarla a 5/6 milioni di tonnellate entro la metà del secolo.
Dopo il rafforzamento della collaborazione, l'Amministratore Delegato di ENI, Claudio Descalzi, ha dichiarato che "il progetto ha grandi potenzialità per il Paese", in quanto si pone come finalità quella di "rigenerare aree marginali, come quelle contaminate o degradate, e allo stesso tempo promuove lo sviluppo rurale e l’integrazione con l’industria energetica che sostiene la decarbonizzazione dei trasporti".
Federico Vecchioni, CEO di BF, ha detto che il sodalizio tra le due società "mostra il ruolo imprescindibile dell'agricoltura nella diversificazione delle fonti energetiche". Tale progetto permetterà la valorizzazione di "aree abbandonate del Paese, recuperandole e inserendole in un circuito virtuoso che al contempo conferirà nuove opportunità di differenziazione delle proprie attività agli imprenditori agricoli italiani", ha aggiunto.