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Da settore growth a settore a rischio fallimento nel giro di poche settimane. Questo il destino che sta colpendo la sharing economy
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Airbnb, ma anche Uber, WeWork, JustEat sono tante le società messe in seria difficoltà dal distanziamento sociale
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Le quotazioni del settore sono scese molto, grande occasione o business in declino?
Sarà proprio la sharing economy la grande vittima del Coronavirus? La domanda è legittima anche perché il uovo paradigma del distanziamento sociale renderà di per sé molto meno attraente l’economia della condivisione di spazi con altre persone. Notizia di pochi giorni fa che Airbnb ha raccolto 1 miliardi di dollari da due nuovi investitori, il fondo di private equity Silver Lake e la società di investimento Sixth Street Partners. Non si conoscono le condizioni anche se i rumors indicano un mix di equity e debito per la società californiana che doveva andare probabilmente in quotazione in una maxi IPO nel 2020 a Wall Street. Secondo il Financial Times la crisi ha già ridotto il valore della società da 35 a 26 miliardi di dollari. Il momento non è semplice per Airbnb che si trova anche a fronteggiare le proteste dei proprietari di appartamenti chiamati al rimborso completo delle prenotazioni fino alla fine di maggio.
Ma non va meglio nemmeno per un’altra società del settore come Booking.com. La compagnia è anch’essa travolta da disdette e prenotazioni mancate per l’estate e deve anche far fronte al virus che ha colpito anche il suo CEO da qualche giorno. L’azione ha perso in Borsa un terzo del suo valore ed è tornata ai livelli del 2016. Sempre nel settore sharing economy prosegue il dramma di WeWork. La società americana che fornisce spazi di lavoro condivisi per startup e servizi tecnologici per altre imprese, ha emesso nel 2018 un’obbligazione con scadenza 2025. Ebbene il prezzo attuale è di circa 37 con un rendimento a scadenza del 34% ed un rating CCC-. Praticamente fallita. La società che doveva essere l'IPO dell’anno 2019 ha visto incagliarsi il progetto durante il dialogo con gli investitori arrivando addirittura al lancio di un piano di salvataggio sul quale si nutrono forti perplessità visto che il Coronavirus darà la mazzata finale al business della condivisione di spazi, almeno in questo 2020. Non a casa SoftBank, socio finanziario di riferimento, sta cercando di svendere le proprio quote sul mercato.
Tra le vittime del collasso provocato dal virus vanno poi citati altri nomi conosciuti come Uber (-35% dai massimi a Wall Street) colpita in modo durissimo dal lockdown con il traffico nelle principali metropoli azzerato oppure Just Eat takeway che ha perso anch’essa un quarto del proprio valore in linea con l’indice Stoxx Global Sharing Economy di cui vediamo il grafico. Quello che sembrava il settore dalle uova d’oro con proiezione di ricavi da favola, Ipo milionarie e libri futuristi (vedi il libro di Rifkin "La società a costo marginale zero") all’improvviso ha subito un colpo durissimo proprio a causa di un qualcosa di assolutamente imprevedibile, la lontananza sociale. Se questa sarà una gigantesca finestra a sconto sulle quotazioni del settore o la fine di un modo di pensare all’economia lo capiremo presto.