Banca Carige apre le contrattazioni in territorio leggeramente positivo nella seduta odierna di Piazza Affari, dopo il crollo dell'11% della giornata di ieri. La banca ligure ha concesso l'esclusiva a BPER pe trattare l'acquisizione dopo la decisione favorevole del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, azionista dell'80% dell'istituto. Le opzioni in campo riguardavano anche le offerte di Crédit Agricole e del fondo Cerberus, ma alla fine ha prevalso la mossa della banca guidata da Piero Montani di rivedere la richiesta della dote a vantaggio del FITD.
Proprio Montani ha manifestato grande soddisfazione per l'esclusiva, soprattutto per aver superato la banca francese che rappresentava l'avversario più accreditato. Il CEO di BPER tuttavia raccomanda di rimanere con i piedi per terra perché ancora si è solo nella prima fase del processo. Infatti adesso ci sarà la due diligence che richiede 4 settimane di lavoro ed entro il 15 febbraio occorrerà presentare al FITD l'offerta vincolante.
Banca Carige: ecco la proposta di BPER
Ciò che ha fatto scattare l'esclusiva a favore della banca modenese nell'operazione di acquisizione di Carige è la modifica delle condizioni di offerta. In particolare, BPER ha portato a 1,53 miliardi di euro la richiesta di ricapitalizzazione del Fondo Interbancario prima dell'acquisizione a 1 euro delle azioni: praticamente la metà delle pretese precedenti.
La nuova proposta è scaturita a seguito della verifica di minori costi di integrazione e del rinnovo dei benefici fiscali delle DTA. Il prezzo dell'OPA sul 20% del flottante a 0,80 euro è rimasto invece invariato. Inoltre, contrariamente all'offerta iniziale, nel calderone dell'acquisto sono comprese anche le azioni di Ccb, che detiene l'8% di Carige. Di fronte a questo quadro, gli altri 2 contendenti non hanno potuto competere: Crédit Agricole ha ritirato la sua proposta, mentre quella di Cerberus non è stata proprio presa in considerazione.
Banca Carige: gli obiettivi futuri
Quali saranno ora gli obiettivi per Carige? Montani reputa la banca ligure un punto di riferimento importante nella Regione, che rappresenta un valore in relazione a quanto verrà pagata. Tuttavia, il manager puntualizza che vi è molto lavoro da fare, soprattutto a livello patrimoniale dove occorre un intervento. E solo dopo che tutto sarà sistemato la banca potrà tornare ad avere il suo prestigio di un tempo, ma ancora è tutto prematuro.
Ad ogni modo l'idea è quella di creare un terzo polo bancario in Italia, per portare avanti progetti che finirebbero per giovare su tutto il sistema finanziario nazionale. Infatti, nella formulazione dell'offerta sono stati mantenuti tutti i presupposti principali, quali la valenza strategica e industriale, l'adeguato presidio dei profili patrimoniali, il miglioramento dell'asset quality e l'accrescimento della redditività in termini di EPS.
La sfida dei prossimi giorni, continua Montani, è quella di finalizzare le intese vincolanti, che siano funzionali alla piena integrazione di Carige e BPER, risolvendo definitivamente tutte le problematiche in capo all'istituto genovese.