Le azioni europee sono migliori di quelle quotate a Wall Street. Secondo quello che emerge da un rapporto elaborato dagli strategist di Bank of America, i timori di una recessione negli Stati Uniti stanno frenando gli investitori dal mettere denaro nell'equity USA. Riportando i dati di EPFR Global, l'istituto finanziario mette in luce come, nella settimana fino al 25 gennaio, i fondi azionari europei abbiano registrato afflussi per 3,4 miliardi di dollari: si tratta del maggiore afflusso dal febbraio 2022. Da allora, gli stessi fondi hanno rilevato deflussi per ben 48 settimane consecutive.
Inoltre, dal quarto trimestre le azioni europee stanno sovraperformando quelle americane a un livello record, sottolineano da BofA. Questo, per gli analisti, è legato al maggior ottimismo circa il rallentamento dell'inflazione in Europa, la sua esposizione alla riapertura della Cina e l'allentamento della crisi energetica. Viceversa, negli Stati Uniti si profila una recessione economica e degli utili, che nel 2023 potrebbe determinare quello che viene definito un "atterraggio duro". BofA ritiene che il livello dell'S&P 500 compreso tra 4.100 e 4.200 punti, poco più di tre punti percentuali rispetto ai livelli attuali, rappresenti un livello chiave in cui iniziare a vendere poichè si tratta di livelli a cui "i guadagni sull'azionario spingono al rialzo i rendimenti".
Anche altri grandi banche preferiscono le azioni europee rispetto a quelle americane. Ad esempio, gli analisti di HSBC e Barclays hanno aggiornato le loro raccomandazioni sull'Europa nelle prime settimane dell'anno, mentre Goldman Sachs stima che ci sarà un'accelerazione della corsa verso assets targati non USA. JP Morgan ritiene che il rally azionario che stiamo vedendo in questo periodo negli Stati Uniti entrerà in rotta di collisione con il rallentamento dell'economia americana.
BofA: via da tecnologia e sanità
Considerando i singoli settori d'investimento, gli esperti di BofA affermano che i dati sui flussi sono molto negativi per la tecnologia e l'assistenza sanitaria. Mentre importanti afflussi si stanno verificando nei settori legati alle materie prime e nelle utility, nell'ordine rispettivamente di 700 e 200 milioni di dollari.
Una nota di merito va ai mercati emergenti, le cui azioni hanno registrato ben 7,9 miliardi di dollari in entrata, superando di 7,6 miliardi di dollari i flussi delle azioni americane.
BofA segnala anche che gli investitori stanno puntando molto sulla liquidità, il che riflette una certa condizione di incertezza sul mercato. Lo dimostra il fatto che i fondi del mercato monetario statunitense hanno raggiunto il massimo storico a 4.800 miliardi di dollari. A livello globale, però, i fondi azionari superano quelli obbligazionari in termini di flussi settimanali, con 13,9 miliardi di dollari in entrata per il comparto delle azioni a fronte di 12,2 miliardi di dollari per quello delle obbligazioni.