In un mese di maggio finora meno brioso sul fronte delle performance di Borsa rispetto agli ultimi mesi, a Piazza Affari l'attenzione degli investitori a Piazza è catalizzata primariamente da due macro-tematiche: la pubblicazione delle trimestrali e lo stacco dei dividendi. Qui è possibile trovare il calendario aggiornato del giorno di stacco e pagamento della cedola delle diverse società quotate in Borsa Italiana.
Tra le aziende che hanno già pubblicato i dati dei primi tre mesi dell'anno, spiccano per solidità quelle del comparto bancario e finanziario in generale. Molto bene hanno fatto le varie Fineco, Banca Mediolanum e Mediobanca (ha pubblicato i dati del terzo trimestre chiudendo l'esercizio a fine giugno, ndr).
Intesa Sanpaolo vs Unicredit: dati trimestrali a confronto
Quando si parla di banche in Italia non si può ovviamente dimenticare Intesa Sanpaolo e Unicredit, i due big del comparto. La prima e la seconda banca del Paese, da sempre termometro sullo stato di salute economico italiano, hanno battuto le attese degli analisti, riportando risultati trimestrali superiori alle attese.
Nel primo trimestre 2021 Intesa Sanpaolo ha fatto registrare un utile netto di 1,52 miliardi di euro, in aumento di 370 milioni di euro rispetto all'1,15 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Il dato assume una grande importanza considerando che l’ultimo trimestre dell’anno fiscale 2020 si era chiuso con un saldo negativo di 3,1 miliardi di euro.
Nel trimestre in esame i crediti deteriorati lordi risultano in diminuzione di oltre il 2% rispetto al trimestre precedente, raggiungendo quota 10,5 miliardi di euro contro i 10,74 miliardi di euro della fine dello scorso anno.
L’altro colosso bancario italiano, Unicredit, ha fatto registrare nel primo trimestre del 2021 un utile netto di 882 milioni di euro, in forte miglioramento rispetto al dato negativo di 2,71 miliardi di euro dei primi tre mesi del 2020. Ottimo il risultato arriva dalle commissioni sugli investimento, con un incremento del 4,3% anno su anno, raggiungendo 1,7 miliardi di euro, il dato più elevato degli ultimi 5 anni.
Intesa vs Unicredit: i temi caldi del prossimo futuro
Certo, i dati di bilancio rappresentano la cartina di tornasole finale su quelle che erano le previsioni del mercato. Risultati superiori possono dare nuova vitalità ai corsi azionari mentre risultati inferiori alle stime di mercato solitamente sono foriere di delusioni borsistiche. Molto spesso però i dati di bilancio sono considerati una foto sul passato, con l'attenzione degli investitori già proiettata sui nuovi capitoli di una storia aziendale.
E anche in questo caso i temi importanti non mancano, tanto per Intesa Sanpaolo tanto per Unicredit. In un contesto in cui l'andamento dei BTP e dei titoli di Stato italiani non preoccupa gli investitori grazie allo scudo offerto dai piani di acquisto straordinari promossi dalla BCE, uno dei più importanti catalizzatori è offerto dall'imminente avvio della stagione di aggregazioni tra banche nazionali ed extra-nazionali.
Le parole di Alberto Nagel dei giorni scorsi suonano come il via libera alla stagione di M&A. Il numero uno di Piazzetta Cuccia ha detto di attendersi "nei prossimi 12 mesi grandi operazioni di fusione". Il Decreto Sostegni bis varato dal Governo Draghi fornisce una forte spinta a questo tipo di accordi grazie alla trasformazione in crediti di imposta dei passivi fiscali.
Su questo fronte Intesa si è già portata avanti e salvo mire espansionistiche sul fronte internazionale i prossimi mesi saranno ancora dedicati all'integrazione di UBI Banca, rilevata nel corso del 2020. Chi invece sembra destinata a essere protagonista è Unicredit.
La banca di Piazza Gae Aulenti ha da poco cambiato la guida, con il fresco insediamento di Andrea Orcel. L'ex banchiere di UBS secondo le indiscrezioni di mercato dovrebbe portare a compimento il takeover di MPS, con alcune banche d'affari che puntano l'attenzione su una possibile integrazione non solo con la banca più antica del Mondo ma anche con Banco BPM.
Il mandato di Orcel non dovrebbe però essere caratterizzato solo da operazioni di finanza straordinaria. Il CEO di Unicredit ha messo in evidenza come per il futuro della banca sia essenziale la centralità del cliente, l’innovazione tecnologica di tutti i processi aziendali e lo snellimento delle procedure. Questi obiettivi saranno raggiunti dando maggiore potere decisionale ai manager.
Intesa Sanpaolo vs Unicredit: l'analisi grafica delle azioni
Se le trimestrali del primo trimestre 2021 sono state solide e se il tema delle integrazioni bancarie dovrebbe contribuire a sostenre le prospettive di Borsa dei due titoli, andiamo ora a vedere il quadro tecnico e i livelli operativi di trading che si possono impostare sulle azioni dei due colossi bancari italiani quotati a Piazza Affari.
Azioni Intesa Sanpaolo
Da una decina di giorni le quotazioni del titolo Intesa Sanpaolo veleggiano in prossimità dei massimi di periodo, valori abbandonati a fine febbraio 2020 con lo scoppio della pandemia da Coronavirus nel nostro Paese. La ripresa dei corsi è stata molto faticosa e ha avuto un forte scoglio nelle numerose resistenze individuabili nell'ampio intervallo compreso tra gli 1,80 e 1,95 euro per azione. Proprio la definitiva vittoria su tale area ha dato maggior vitalità al recupero delle quotazioni, consentendo anche di rompere al rialzo le resistenze dinamiche di lungo termine espresse dalla trendline discendente ottenuta con i top dell'aprile 2018 e del febbraio 2020. Sul finire dello scorso anno i prezzi hanno inoltre finalmente rotto al rialzo la media mobile a 200 giorni, innescando un forte trend rialzista ancora in atto. Analizzando il grafico con time frame giornaliero emergono i seguenti livelli chiave per strategie di trading long e short sul titolo:
Long
Ingresso: breakout area 2,3925 EUR
Stop: appena al di sotto di area 2,2975 EUR
1° target: area 2,505 EUR
2° target: area 2,6325 EUR
Short
Ingresso: breakout area 2,195 EUR
Stop: appena al di sopra di area 2,313 EUR
1° target: area 2,061 EUR
2° target: area 1,9372 EUR
Azioni Unicredit
A dispetto di Intesa Sanpaolo, le quotazioni di Unicredit hanno vissuto un lungo periodo di lateralità in Borsa. I corsi della banca milanese sono ancora distanti dai valori di febbraio 2019 e solo nelle ultime settimane, con il cambio alla guida dell'istituto di credito, qualcosa sembra essere cambiato. Fondamentale in tal senso è stata la vittoria sulle coriacee resistenze statiche che erano poste nell'intervallo 9,45-9,65 euro. Tale area aveva ostacolato per quattro volte nell'ultimo anno le velleità rialziste del titolo. L'uscita al rialzo dall'ampio trading range in cui era rimasta ingabbiata in Borsa per tanti mesi e la sottoperformance maturata rispetto a Intesa Sanpaolo potrebbero dunque essere due carte a favore delle azioni Unicredit nelle prossime settimane. A favore delle prosecuzione del movimento di Borsa anche l'analisi dei volumi. La rottura delle resistenze citate è infatti stata accompagnata da volumi elevati. Vediamo a questo punto quali sono i livelli chiave da tenere sotto osservazione per fare trading sulle azioni Unicredit:
Long
Ingresso: breakout area 10,254 EUR
Stop: appena al di sotto di area 9,020 EUR
1° target: area 11,575 EUR
2° target: area 12,610 EUR
Short
Ingresso: breakout area 7,977 EUR
Stop: appena al di sopra di area 8,655 EUR
1° target: area 7,677 EUR
2° target: area 7,271 EUR