Le azioni MPS sono in calo del 4% durante i primi scambi all'apertura di Piazza Affari. Ieri sono riuscite a fare prezzo dopo una
sospensione di due giorni. Il titolo ha chiuso con un calo dell'1,80% a 29,97 euro, con le quotazioni che riflettono la
rettifica legata al raggruppamento attraverso un rapporto 1:100 deciso dall'Assemblea degli azionisti della banca.
Lunedì vi era stato un calo teorico del 34%, replicato con un -23% all'inizio delle contrattazioni dell'ultima sessione.
Borsa italiana era intervenuta nella serata di lunedì per frenare la speculazione, annunciando il
divieto di emettere ordini senza limiti di prezzo.
Azioni MPS: proseguono gli incontri di Lovaglio con gli investitori
La prossima tappa è rappresetnata dall'
aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, fortemente incoraggiato dall'Amministratore Delegato Luigi Lovaglio.
La data target è il 10 ottobre, dopo il via libera della
CONSOB riguardo il prospetto informativo. Nell'ultima assemblea, il CEO della banca senese aveva espresso l'urgenza di velocizzare le operazioni, facendo riferimento alla necessità di finanziare gli esodi del personale previsti dal piano strategico dell'azienda e che corrispondono a 3.500 unità. "Entro il 30 novembre l'aumento di capitale dovrà essere concluso", aveva affermato Lovaglio.
Fatto salvo il 64% detenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, in queste settimane il top manager di MPS sta incontrando gli investitori per ampliare la platea dei partecipanti all'operazione. Anima e Axa sarebbero due seri candidati per entrare nel capitale dell'istituto finanziario, sebbene Lovaglio avesse precisato che l'ingresso di nuovi soggetti in fase di aumento sarebbe avvenuto alle "medesime condizioni previste per gli altri investitori".
A Londra, gli incontri si sono infittiti anche con i rappresentanti di diversi fondi di investimento che potrebbero supportare l'operazione. Tra di essi vi sarebbero soggetti che hanno già investito in Creval, come l'imprenditore francese Denis Sumont, il fondo inglese Toscafund, le società d'investimento BlackRock e Hosking Partners. Quanto emergerà dai colloqui sarà di vitale importanza per la garanzia di sottoscrizione espressa dal Consorzio di banche, chiamato ad esprimersi nei prossimi dieci giorni. Alcune banche estere hanno posto la condizione di poter contare sulla copertura di metà dell'offerta ai privati, per una cifra che si aggira intorno ai 400-500 milioni di euro.
MPS: passo indietro di Meloni?
A differenza di quanto si temeva durante la campagna elettorale, il nuovo quadro politico che si è delineato dopo le ultime elezioni nazionali non sembra che sia di opposizione alla ricapitalizzazione della banca. Le turbolenze di mercato in questi giorni hanno probabilmente portato il partito di Fratelli d'Italia, guidato da
Giorgia Meloni, a
fare retromarcia e a conformarsi alla linea seguita dal Governo Draghi.
"Confidiamo che l'Amministratore Delegato di MPS, Luigi Lovaglio, sia in grado di portare a termine l'operazione, in quanto possiede l'esperienza necessaria per fare bene", ha affermato Maurizio Leo, consigliere economico del partito che ha vinto alle urne.
MPS: vanno comprate le azioni in Borsa?
In questo momento la volatilità sulle azioni MPS alla Borsa di Milano è molto alta, con le prossime novità in arrivo. Gli analisti che coprono il titolo sono divisi equamente tra buy e sell, ma bisogna notare che recentemente gli esperti di Intesa Sanpaolo hanno smesso di effettuare la copertura e quelli di Bestinver Securities si sono messi in posizione di vendita. Le azioni da inizio anno sono in calo di due terzi del loro valore, con un rapporto price/earnings a 12 mesi di 2,82.