Un 2021 iniziato all'insegna di un vero rally di Borsa per le azioni di GameStop Corporation quotate a Wall Street. Dopo aver archiviato la scorsa settimana con una crescita dei corsi che ha quasi portato a raddoppiarne il valore, passato da 35,5 dollari di venerdì 15 gennaio a 65,01 di venerdì 22 gennaio, ieri il titolo del settore dei videogiochi ha messo a segno un nuovo allungo. Al termine delle contrattazioni, le azioni a Wall Street hanno fatto segnare un +18,12% a 76,79 dollari. Quella di ieri è stata peraltro una giornata molto movimentata per le azioni. Prima dell'apertura i titoli di GameStop Corporation sono arrivate a guadagnare il 50%, con un massimo intraday a mercati aperti davvero mirabolante: +144,85% a 159,18 dollari.
La chiusura poi è avvenuta ben distante da tali valori, tuttavia l'interesse degli investitori sembra confermato dalle quotazioni odierne del pre-market, con il titolo atteso a 89 dollari (+15,90% sul clos di ieri). Performance folli, considerando anche che la crisi pandemica ha colpito il business di GameStop negli ultimi mesi, con il board dell’azienda costretto alla chiusura di oltre 200 punti vendita. Quindi la domanda sorge spontanea: cosa c’è realmente dietro il rally del titolo?
GameStop a Wall Street: lo strano motivo del rally
Il rally di GameStop si spiega letteralmente in due parole: short squeeze, ovvero una progressiva chiusura di tutte le posizioni corte sul titolo, che a lungo è stato uno dei short target più amati da Wall Street.
Un gran numero di investitori recentemente ha infatti scommesso contro GameStop prendendo in prestito azioni e vendendole con la speranza di poter riacquistare le azioni a un prezzo inferiore e intascare la differenza. Questa è una strategia rischiosa: se un'azione aumenta improvvisamente, i venditori allo scoperto potrebbero dover correre in massa per riacquistare le azioni e limitare le perdite.
Citron Research, una società di investimento che spesso identifica azioni che ritiene siano sopravvalutate e che quindi potrebbero essere buone candidati per le vendite allo scoperto, ha imparato a proprie spese cosa può accadere quando gli investitori spingono un titolo al rialzo.
In un report all'inizio di questo mese, il fondatore di Citron, Andrew Left, ha definito GameStop un "rivenditore al dettaglio in fallimento", sostenendo che le azioni sarebbero precipitate a 20 dollari. Quel giorno il titolo GameStop veniva scambiato intorno ai 40 dollari. Il titolo è salito a 65 dollari venerdì per poi passare ad un massimo di quasi 160 dollari prima di ripiegare a quota 76,79 dollari in chiusura di ieri.
Il movimento in atto è iniziato lo scorso 13 gennaio, con il primo deciso allungo del titolo (+57% in un giorno). Gli acquisti sono continuati anche nella seconda parte del mese, con le azioni di GameStop che da inizio anno alla chiusura di ieri guadagnano il 300% (+362,1% se si tiene conto del valore di pre-apertura odierno). A sostenere il rally delle azioni, secondo i compratori, i confortanti dati sulle vendite pubblicati due settimane fa, l’accordo raggiunto con la società di Ryan Cohen, RC Venture e le aspettative del mercato sul comparto gaming.
Non è bastato a smorzare il rally del titolo nemmeno il downgrade di Telsey Advisory Group, che ieri ha rivisto il rating sul titolo, da outperform ad underperform. Secondo Telsey, è solo una questione di tempo per rivedere il titolo alle quote pre-rally. Nel frattempo però il vento sembra soffiare nel verso giusto per l'azienda di Grapevine.