Il titolo Walt Disney ha registrato una performance di tutto rispetto negli ultimi sei mesi (+19,70% sui top) e attualmente viene scambiato a 179 dollari per azione. Insieme al mercato USA anche le azioni Disney hanno rimbalzato dai minimi post scoppio pandemia verso nuovi massimi (+156,76%), anche se al momento sono calate di circa il 12% dai top.
Il recente rally è stato guidato da un'ottima prestazione della divisione di streaming, dalla graduale revoca delle restrizioni agli spostamenti e dai risultati della campagna vaccinale, che ha portato ad aspettative di ripresa nelle sue attività tradizionali, come i parchi a tema.
Segnali di ripresa della sua attività si vedono con Disney+ che è tornata nei multiplex statunitensi da marzo 2021 dopo quasi un anno di pausa. Inoltre, il 30 aprile scorso la società ha riaperto la sua Disneyland originale e il parco gemello Disney's California Adventure.
Sebbene il recente aumento dei contagi in alcune aree del mondo rimanga un fattore di rischio, in assenza di un altro lockdown totale, i suoi segmenti di attività vedranno una ripresa lenta ma costante. Mentre la sua attività di parchi a tema ha avuto uno stop, il gigante dell'intrattenimento ha avuto successo con il suo servizio di streaming Disney+.
Inoltre, le sale cinematografiche stanno riaprendo, il che aumenta le prospettive di vendite al botteghino. Il business dello streaming ha visto una performance di tutto rispetto con il numero totale degli abbonati globali per Disney+ che ha raggiunto i 95 milioni in solo un anno e mezzo dal lancio.
Azioni Disney: i conti trimestrali e l’outlook al 2024
Al suo Investor Day del 10 dicembre scorso, la società ha dichiarato che gli abbonati a Disney+ erano 86,8 milioni all’inizio di quel mese rispetto i 73,7 milioni di inizio ottobre e ai 60,5 milioni di agosto. Compresi Disney+, Hotstar, Hulu ed ESPN+, i servizi di streaming dell'azienda hanno più di 137 milioni di abbonati.
Quest'anno Disney+ si espanderà in Europa orientale, Corea del Sud, Hong Kong e altri mercati. La società ora prevede di avere 230/260 milioni di abbonati entro il 2024, con sottoscrizioni globali su tutti i servizi che raggiungono i 300/350 milioni. Netflix, in confronto, ha circa 200 milioni di abbonati.
Venendo agli introiti, il fatturato della distribuzione di media e intrattenimento sono aumentati dell'1% a 12,4 miliardi di dollari, con i ricavi diretti al consumatore in crescita del 59% a 4 miliardi di dollari, con l'aumento degli abbonamenti e delle tariffe per lo streaming. Disney lancerà anche Star+ in America Latina a fine agosto.
I ricavi di parchi, esperienze e prodotti sono diminuiti del 44% a 3,17 miliardi di dollari. Disney ha stimato che questo segmento ha visto un impatto aggiuntivo di 1,2 miliardi sul reddito operativo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il board ha avvertito che la seconda metà dell'anno fiscale 2021 che si concluderà a settembre, vedrebbe una decelerazione rispetto al ritmo dei sei mesi precedenti di circa 30 milioni di aggiunte nette per Disney+.
Tuttavia, il CEO Bob Chapek ha detto che la società era ancora sulla buona strada per raggiungere fino a 260 milioni di abbonati in tutto il mondo attraverso Disney+, Hulu, ESPN+ e i suoi servizi internazionali. Ciò significa che Disney dovrà vedere una riaccelerazione degli abbonati crescita nei prossimi due anni.
Il futuro dell'azienda, e la valutazione delle azioni, dipendono molto dalla continua trasformazione dello streaming da parte della Disney. Ma quindi il titolo continuerà la sua traiettoria al rialzo nelle prossime settimane o è più probabile un proseguimento del trend ribassista di breve? Vediamo cosa dice l’analisi tecnica.
Azioni Disney: l’analisi tecnica
Nonostante la flessione degli ultimi mesi, il quadro tecnico di Disney rimane ancora orientato al rialzo nel medio periodo. I corsi si mantengono al di sopra dell’area di concentrazione di domanda compresa tra i 160,90 e i 153 dollari per azione. Il primo livello è quello lasciato in eredità dal minimo segnato il 27 gennaio 2021 mentre il secondo – di più lungo periodo – conta i massimi di novembre 2019.
Lo storno delle quotazioni dai top assoluti a 203,02 dollari potrebbe rappresentare un’opportunità di ingresso long in linea con il trend dominante. Nel breve termine si può osservare che i corsi nell’ultima ottava hanno ripreso fiato riportandosi in prossimità della linea dinamica che conta la serie di massimi decrescenti registrati da fine marzo, ora transitante a 182,67 dollari, dove transita anche il livello orizzontale che conta i principali massimi e minimi segnati da dicembre 2020.
Segnali di forza presso l’area di concentrazione di domanda evidenziata precedentemente o in caso di breakout dei 182,67 consentirebbero l’implementazione di strategie long in linea con il trend di lungo periodo. Strategie short di breve termine potrebbero essere implementate in caso di segnali di debolezza a contatto della trendline discendente menzionata prima. Il primo target al rialzo è identificabile a 200 dollari mentre nel caso di strategie ribassiste a 153 dollari.
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