In una giornata che sarà contrassegnata dall'importante dato in arivo da oltreoceano e riguardante l'inflazione a stelle e strisce, i futures europei che si muovono vicini alla parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela sui listini azionari del Vecchio Continente.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 27.450 punti, con un prossimo obiettivo posto sui 27.559 punti dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto il marzo scorso. Oltre questi livelli sono possibili ulteriori allunghi in direzione dei 27.700 punti, dove transita l'indicatore giornaliero del Supertrend.
Al contrario segnali di debolezza si avranno solo con discese sotto i minimi della scorsa ottava situati nei pressi dei 26.750 punti e primi target posti sui 26.500 punti. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo Azimut, che nel pomeriggio di ieri ha comunicato i dati riguardanti la raccolta nel mese passato. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
Azimut: a marzo raccolti 621 milioni di euro
Anche se nel mese di marzo Azimut ha segnato una raccolta positiva, questa risulta comunque in rallentamento sia rispetto allo stesso periodo del 2022 che se confrontata al mese precedente. Nello specifico nel mese di marzo si è registrata una raccolta netta positiva per 621 milioni di euro, contro gli 830 milioni di un anno prima e gli 1,6 miliardi di euro di febbraio 2023. Il totale della raccolta da inizio anno si attesta 2,6 miliardi di euro, nel 2022 era a 1,7 miliardi. Nel dettaglio l’83% della raccolta netta è stata rivolta verso prodotti di risparmio gestito, mentre il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine marzo a 83 miliardi di euro, di cui 57,3 miliardi di euro fanno riferimento alle masse gestite.
Da segnalare che la componente gestita ha beneficiato di un nuovo mandato istituzionale italiano da oltre 150 milioni di euro, accordo capace di compensare da una parte alcuni deflussi di fondi istituzionali e dall'altra il contributo negativo proveniente dal Brasile a causa delle turbolenze di mercato. Da sottolineare come nell'ultimo mese la società abbia registrato oltre 230 milioni di euro grazie alla chiusura di alcuni fondi da parte delle sue gestioni patrimoniali in Europa e negli Stati Uniti. Tutto questo ha generato una forte raccolta sui mercati privati e una raccolta di quasi 450 milioni di euro dall'inizio dell'anno.
Azimut: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere l'impostazione del titolo per le prossime sedute. Quella fase correttiva innescatasi nello scorso mese di febbraio dai top di periodo in area 23,70 euro sembrerebbe aver trovato una base nei pressi dei 18,80 euro, livello dove transita la media nobile a 50 giorni. Nel breve termine per mettere in moto un recupero dei prezzi i corsi dovrebbero spingersi oltre le prime resistenze poste sulla soglia dei 20 euro.
Dal punto di vista operativo lasciandosi alle spalle questi livelli l'azione potrebbe allungare in direzione dei 20,60 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, e successivamente verso i 21,30 euro. L'eventuale superamento di queste aree resitenziali, aprirebbe le porte per una chiusura del gap ribassista lasciato aperto il 10 marzo scorso nei pressi dei 21,50 euro.
Al contrario una discesa dell'azione sotto i 18,80 euro, riattiverebbe la fase ribassista con primi obiettivi situati in area 17,70 euro e a seguire gli ex massimi di agosto 2022 situati sui 17,50 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero violati al ribasso si avrebbe un ulteriore indebolimento della struttura grafica con possibili ulteriori discese in direzione dei 16,90 euro e successivamente la soglia dei 16 euro. Segnaliamo che questo livello rappresenta l'ultima baluardo per evitare un ritorno del titolo in direzione dei minimi del 2022 in area 14 euro.
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