Autogrill è sotto la lente degli operatori dei mercati finanziari a Piazza Affari nelle ultime ore. Dufry, il più grande operatore di duty free al mondo, e Autogrill stanno valutando un’aggregazione che creerebbe un nuovo gruppo leader globale nel settore del travel retail.
“Con riferimento alle indiscrezioni di stampa odierne, Autogrill informa che, nell’ambito della propria strategia di crescita, il gruppo è interessato a valutare diverse opportunità strategiche e a tal fine intrattiene interlocuzioni anche con operatori del settore nell’obiettivo prioritario della promozione dello sviluppo di Autogrill e del perseguimento della creazione di valore per tutti gli stakeholder”, ha così commentato la società controllata dai Benetton le indiscrezioni, riportate da Bloomberg, sull’ipotesi di un’aggregazione con il gruppo svizzero Dufry.
Autogrill e Dufry: al via il maxi-polo della ristorazione?
Dufry acquisterebbe Autogrill e pagherebbe in azioni. L’operazione avverrebbe con uno scambio azionario e la famiglia Benetton, che controlla Autogrill attraverso Schematrentaquattro con il 50,1% del capitale sociale, diventerebbe il più grande investitore singolo nell’entità quotata combinata con una quota di circa il 20%.
Il nuovo gruppo varrebbe 6,6 miliardi di dollari ai livelli attuali. Dufry ha perso circa un terzo del suo valore nell’ultimo anno a causa delle interruzioni dei viaggi legate alla pandemia di Covid-19 e ha una capitalizzazione di mercato di circa 3,7 miliardi di franchi svizzeri.
Il gruppo Autogrill ha guadagnato circa il 21% nello stesso periodo ed è arrivato a capitalizzare quasi 2,8 miliardi di euro. Sebbene la pandemia abbia colpito l'industria dei viaggi in generale, alcuni segmenti si sono ripresi più rapidamente di altri.
Il divario di valutazione che ne risulta tra Dufry e Autogrill, specializzata nella gestione di ristoranti in autostrada e in aeroporti, è una parte fondamentale delle discussioni. A gennaio i Benetton avevano detto che Autogrill era tra gli investimenti strategici per la famiglia.
La possibilità di un’alleanza era emersa anche a giugno dello scorso anno, ma all’epoca sia il gruppo italiano sia quello svizzero respinsero l’idea. Nel 2021 Autogrill ha registrato ricavi per 2,6 miliardi di euro, una crescita del 30,9% rispetto ai 1,98 miliardi del 2020. I ricavi si sono divisi tra il 50% del Nord America e il 43% in Europa, mentre per canale sono realizzati al 55% negli aeroporti e al 39% nelle autostrade.
Equita SIM conferma “buy” e target price a 7,5 euro su Autogrill
Equita SIM conferma la raccomandazione “buy” e il prezzo obiettivo a 7,5 euro su Autogrill. Per Equita "una potenziale aggregazione avrebbe il pregio di creare un campione globale (12,5 miliardi di ricavi nel 2019) molto diversificato geograficamente, per linee di business e per canale (ricavi di Autogrill: 65% aeroporti, 50% Usa, quasi 100% Food & Beverage; ricavi Dufry: 88% aeroporti, 40% Americhe con molto Brasile, 60-40% Duty-free/Duty-paid) nel più ampio mercato delle concessioni travel (da oltre 80 miliardi)".
Equita SIM stima sinergie dalla "combinazione negli Usa tra i convenience store di Dufry (1,7 miliardi di ricavi nel 2019) e i punti vendita F&B di Autogrill (2,2 miliardi di ricavi 2019) e dal taglio dei costi centrali (26 milioni per Autogrill nel 2019). Nel complesso, per Equita "un'operazione Autogrill-Dufry è realistica". Gli analisti non escludono comunque che Autogrill stia "ragionando su più tavoli (SSP? Lagardere?)".
Per gli esperti "una fusione tra Autogrill e Dufry con Edizione (azionista con il 50,1% di Autogrill) che richieda un premio è lo scenario più probabile (Autogrill è uscita meglio dalla crisi, Edizione perde il controllo, da società con cash Edizione si troverebbe in un''entita'' con debito netto/Ebitda ex sinergie di 1,7-1,8 volte sul 2024). Dalle sinergie (ipotizzando 80-100 milioni di sinergie al 2025 valutate circa 6 volte l'Ev/Ebitda) stimiamo che Autogrill avrebbe una creazione di valore dell''8-10%", concludono gli esperti.