Tempi duri per le azioni delle auto elettriche cinesi quotate a Wall Street. NIO ha chiuso la seduta di ieri perdendo oltre il 10%, portando al 27,8% il calo dai massimi storici raggiunti all'inizio dell'anno. Ancora peggio hanno fatto Xpeng e Li Auto che hanno lasciato sul terreno rispettivamente il 15% e il 13% alla fine delle contrattazioni.
Cosa sta succedendo? Gli investitori sembrano aver perso fiducia prima ancora che in un settore intero, verso quelle aziende che si erano candidate a diventare un'alternativa a Tesla in un mercato, come quello cinese, che è il più grande del Mondo nell'ambito dei veicoli elettrici. Il problema è più complesso e richiede un'analisi approfondita.
Auto elettriche: cosa sta succedendo in Cina
Entro il 2035 si prevede che in Cina il numero di auto elettriche vendute sarà di 29 volte quello attuale, fino ad arrivare a 160 milioni di immatricolazioni. Un numero enorme, ma proporzionato alla possibilità di ricarica? Pechino ha erogato oltre 8 miliardi di dollari in sussidi per stimolare la produzione di veicoli puliti, ma ora si sta concentrando sull'infrastruttura necessaria per supportare tutto il settore da qui ai prossimi 30/40 anni.
Questo perché c'è effettivamente un problema legato alle strutture di ricarica. Sebbene siano state installate in Cina 112 mila punti di ricarica nel solo mese di dicembre 2020, portando il totale a 1,7 milioni in tutto il Paese, questo non è sufficiente per sostenere la crescita della produzione di auto.
In aggiunta, vi è la questione del riciclaggio delle batterie, sia per una questione ambientale che soprattutto per la possibilità di compensare una possibile carenza di approvvigionamento minerario. Ad oggi non ci sono ancora abbastanza impianti di riciclaggio delle celle e questo potrebbe incidere notevolmente sul soddisfacimento della domanda.
Un terzo aspetto che andrebbe considerato concerne la sostituzione delle batterie. Il Dragone si è impegnato a costruire più stazioni per rimpiazzare una cella vuota con una carica in maniera veloce ed efficiente. Ma ancora la cosa deve essere implementata in maniera capillare e che stia al passo quando sempre più auto elettriche verranno immesse sul mercato.
Azioni NIO: opportunità per gli investitori?
In questo contesto NIO comunque ha fatto passi avanti notevoli, per la verità. La società ha affermato che la sua fitta rete di oltre 200 stazioni di cambio batteria permette di eliminare le lunghe attese alle colonnine, grazie a una batteria completamente carica in pochi minuti.
I tempi di attesa si abbasseranno ulteriormente quando NIO inizierà a distribuire le nuove stazioni di seconda generazione, che per giunta costano meno per costruirle. Secondo i comunicati dell'azienda la struttura dovrebbe essere pronta già per la metà del mese di aprile.
Quindi, visti i ribassi di questi ultimi mesi, potrebbe essere questa un'occasione per acquistare le azioni NIO a sconto? Indubbiamente l'ipotesi è suggestiva viste le capacità di performance del titolo, che nell'anno passato ha superato abbondantemente il 1.000% di guadagno. Rimane sempre il dubbio sul reale valore della società in relazione ai fondamentali, che forse cominciano ad essere maggiormente considerati dal mercato.
Sullo sfondo vi sono altri due fattori di contrasto che interessano tutto il settore tech, ossia la carenza di chip mondiale e il rialzo dei tassi. Quanto questi avranno carattere di temporaneità probabilmente determineranno quando il rally del titolo potrà eventualmente riprendere.