Il debito pubblico italiano in rapporto al PIL in epoca antecedente la dichiarazione di pandemia Covid-19 si attestava tra il 131 e il 132%. Ora a fronte delle operazioni di finanza straordinaria che si dovranno implementare nei prossimi trimestri e all'inevitabile crollo del Prodotto Interno Lordo del Belpaese, con stime che parlano di una contrazione fino al 15%, il rapporto deficit/Pil potrebbe spingersi anche oltre il 160%.
Quali sono i rischi a livello sistemico che ci troveremo ad affrontare?
I detentori di debito pubblico italiano nei prossimi semestri e probabilmente anni devono essere consapevoli che :
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nel breve termine il debito pubblico sarà in cassaforte grazie al sostengno e agli acquisti messi in campo dalla BCE. Difficilmente nel mezzo dell'attuale pandemia qualcuno attaccherà l'Italia;
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nel medio lungo termine, quando le varie economie avanzate si riprenderanno autonomamente, il debito italiano diventerà probabilmente oggetto di downgrade da parte di Standard and Poor's, Moody's e Fitch. Non va dimenticato che per le principali agenzie di rating il merito creditizio italiano è al penultimo scalino dell'investment grade, con il rischio di scivolare a junk.
Differenza tra investment grade vs speculative grade
Con aspettative di un generalizzato calo del PIL e di un forte ridimensionamento dell'architrave del sistema ecomomico del Paese come quello rappresentato dalle Piccole e Medie Imprese, il rischio che il debito italiano diventi spazzatura è dunque concreto. Oltre a veder salire il costo di rifinanziamento del proprio debito, il l'Italia che a livello mondiale è in terza posizione dopo Giapppne e USA per stock, le ricadute per il sistema Paese sarebbero davvero drammatiche. Con le attuali regole per esempio, la BCE non potrebbe proseguire con gli acquisti previsti dal piano QE e questo farebbe schizzare alle stelle lo spread con il Bund tedesco. Come se non bastasse, anche gli investitori istituzionali avrebbero difficoltà a comprare i titoli di Stato italiani. In primis i fondi comuni d'investimento e i fondi pensione, storicamente due degli interlocutori che giocano un ruolo primario nel mondo obbligazionario. Non va perlatro evidenziato che questa tipologia di investitori non solo si troverebbe a non poter più comprare BTp, BOT, Ctz e gli altri titoli del debito pubblico italiano: i vincoli di mandato imporrebbero ai gestori dei fondi d'investimento e pensione di smontare le posizioni in essere. L'eccesso di offerta sul lato della vendita causerebbe un ulteriore impennata dei tassi di interesse che Roma si troverebbe a pagare.
Cosa fare con i BTp?
Cosa fare dunque con i BTp in portafoglio? Molto dipende dalla loro scadenza e dall'orizzonte temporale dell'investimento. Se l'Europa non riuscirà a dare in tempi molto brevi una risposta allle sfide economiche poste a livello internazionale dal Coronavirus, riducendo così la profondità della recessione cui stiamo andando velocemente incontro, il rischio Paese salirà sensibilmente. Sfruttare lo scudo della BCE nel futuro prossimo potrebbe dunque essere un'ottima soluzione per evitare di incorrere nello scenario estremo e drammatico per il Belpaese e il sistema finanziario internazionale: il default dell'Italia.