-
L'impatto della pandemia nei bilanci aziendali è stato devastante, l'esposizione debitoria è aumentata;
-
Le politiche ultra accomodanti delle Banche Centrali hanno favorito la richiesta del credito allargando le maglie del debito;
-
Le società USA detengono il primato delle azeinde più indebitate, ma Google è la più virtuosa
ll Covid-19 è entrato prepotentemente dentro il mercato del debito. Le aziende sono state messe costantemente sotto pressione da una pandemia che fatica a rallentare la sua corsa e che quindi ha contribuito ad allargare l'esposizione debitoria.
Uno studio basato su 900 società, elaborato da Janus Henderson, società londinese di wealth management, ha evidenziato come nel 2020 ci saranno a livello globale 1.000 miliardi di dollari in più di debito corporate. L'aumento rispetto all'anno scorso sarà del 12%, fino a raggiungere una cifra complessiva di 9.300 miliardi. Nel 2019 l'incremento era stato dell'8%, ma la ragione era diversa: gran parte del debito era stato utilizzato per aggregazioni aziendali. Quest'anno invece l'obiettivo è stato quello di arginare l'irruenza del Coronavirus sulle finanze delle aziende, in modo da preservare gli utili e la liquidità per evitare di intaccare il capitale.
Le Banche Centrali protagoniste del nuovo indebitamento
Gli analisti di Janus Henderson riportano come il mercato dei prestiti fosse andato in quarantena nel mese di marzo e le aziende hanno avuto poco accesso al credito, se non quelle di grandi dimensioni e quindi più affidabili. La politica monetaria straordinariamente dovish delle Banche Centrali ha rimesso in moto tutto il sistema del credito. In particolare la FED è entrata decisa e diretta nel mercato delle obbligazioni private, quindi non più attraverso gli ETF.
La BCE ha reso l'accesso al credito molto più conveniente, mettendo a disposizione tutti gli strumenti del suo armamentario: alcuni introdotti con il Covid come il PEPP e il PELTRO, altri già consolidati come il TLRTO. E questa settimana, esattamente giovedì 16 luglio, ci sarà la consueta riunione mensile del Board capitanato da Christine Lagarde.
Non di meno è stata protagonista la Bank of Japan che aumenterà da 75 mila a 110 mila miliardi di yen il sostegno finanziario alle imprese giapponesi, tramite obbligazioni societarie e commercial paper.
Alla luce di tutto questo, nei primi 5 mesi dell'anno le aziende che hanno avuto accesso al mercato obbligazionario hanno mosso 384 miliardi di dollari. E negli ultimi tempi le emissioni di corporate bond hanno avuto un'accelerazione notevole soprattutto, come dimostra lo studio, nelle aziende con un investment grade inferiore. La cosa ha portato a una crescita del debito ben superiore a quella degli utili e questo potrebbe suonare come un campanello d'allarme.
Chi sono le società più e meno indebitate
Dopo questa ondata di debiti, allo stato attuale le società americane si sono indebitate a un ritmo superiore rispetto alle altre aziende, raggiungendo con 3.900 miliardi circa il 50% del totale dei debiti societari. Non in rapporto alle società presenti in Svizzera, per effetto del fatto che negli ultimi anni Berna ha visto crescere in maniera esponenziale la quantità di fusioni e acquisizioni aziendali. La Germania guida la classifica in Europa e si piazza dopo gli USA a livello globale. Le sue aziende hanno contratto una cifra di finanziamenti enorme, soprattutto nel settore dell'auto. Basti pensare che solo Volkswagen si è indebitata per 192 miliardi di dollari.
Tra le aziende più virtuose si trovano quelle che dispongono di grande liquidità come le Big Tech americane, prima tra tutte Google che può fare affidamento a denaro cash per 104 miliardi di dollari.
Secondo il report, questi dati potrebbero essere oggetto di modifica in funzione dell'evoluzione dell'epidemia e di quanto la stessa sarà in grado di impattare sui bilanci delle aziende selezionate. Soprattutto se dovessimo assistere a un'escalation dei contagi o semplicemente all'arrivo di una seconda ondata durante la stagione autunnale.