Si è di recente conclusa con una domanda di 9,4 miliardi di euro l'emissione di BTP Italia 2022 ed è iniziata lo scorso 24 giugno il collocamento dei BTP Short Term annunciati dal MEF (ISIN IT0005499311). Le obbligazioni sono tornate in auge nell’asset allocation di portafoglio dopo che le principali Banche Centrali, tra cui Fed, Swiss National Bank e Bank of England, hanno iniziato cicli di rialzi dei tassi nell’ambito del restringimento delle proprie politiche monetarie.
Nel dettaglio, il Tesoro ha collocato 4 miliardi di euro di questi titoli di Stato con scadenza al 30 maggio 2024, nel punto più alto della forchetta 3,5-4 miliardi di euro e con una domanda a 6,33 miliardi di euro (rapporto bid to cover a 1,58). Per questa emissione, il rendimento lordo complessivo è pari all'1,627%, mentre il prezzo di aggiudicazione si è attestato a 100,24. Da segnalare come gli yield siano in decisa salita rispetto all'asta precedente (maggio 2022), uguali allo 0,767%.
BTP Short Term: cosa sono e come funzionano
Il BTP Short Term è un’obbligazione governativa della durata compresa tra 18 e 30 mesi che, a seconda delle condizioni di mercato, può non offrire alcuna cedola. Non si tratta di obbligazioni indicizzate all’inflazione e sono un’evoluzione dei CTZ, i certificati zero-coupon della durata tipicamente di 24 mesi la cui emissione il Governo finanziava il debito pubblico. La cedola fissa lorda è dell’1,75% annuale, corrisposta su base semestrale il 30 maggio e il 30 novembre di ogni anno.
Il primo pagamento avverrà dunque il 30 novembre prossimo e avrà un tasso lordo pari allo 0,732337%, corrispondente ad un periodo di 154 giorni su un semestre tipicamente composto da 184 giorni. Il meccanismo di collocamento utilizzato per quest'ultima emissione è stato quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno del predetto intervallo di emissione.
Bond governativi meglio dei conti deposito
Gli ultimi dati ISTAT relativi a maggio hanno fotografato un tasso di inflazione annuo in Italia al 7,3%, pertanto il rendimento dei BTP Short Term salta subito all’occhio come il rendimento di questi strumenti non sia sufficiente a coprire la ripida salita dei prezzi. Non sono dunque indicizzati all’inflazione ma rendono comunque di più rispetto alle alternative di simile rischio e durata disponibili in Europa e nel Belpaese.
“Parcheggiare” i risparmi sul conto corrente infatti non offrirebbe nulla e anche i conti deposito offrono tassi tra lo zero e l'1%, senza contare che di norma richiedono investimenti al di là dei 24 mesi. L’investitore potrà scegliere, in base al proprio orizzonte temporale e tolleranza al rischio, se incassare una cedola netta in area 1,55% o tenersi liquido, lasciando i propri risparmi infruttiferi in banca pronti a cogliere eventuali occasioni d’investimento migliori.
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