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Entro il 2038 l'offerta di cacao potrebbe non soddisfare più la domanda in continua crescita;
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Le motivazioni della carenza di materia prima riguarderebbero la siccità delle zone tropicali e la malattia delle piante di cacao;
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Le soluzioni per lo squilibrio di mercato potrebbero essere la produzione di semi di cacao resistenti ai cambiamenti climatici e l'investimento nelle tecnologie per aumentare il raccolto
Il cacao sarà sempre meno presente nelle lavorazioni industriali del cioccolato. A lanciare l'allarme è l'esperta Virginie Raisson, analista in relazioni internazionali, che nel suo libro "2038 Atlante sui futuri del mondo" spiega come proprio entro quella data potrebbe esserci una trasformazione.
Più precisamente, la materia prima potrebbe essere sostituita da altri prodotti più "abbondanti" come lo zucchero, il latte, l'uva sultanina, la frutta secca, il riso e oli vari. La ragione starebbe nel fatto che la domanda di cioccolato negli ultimi anni ha avuto un'impennata esorbitante, in particolar modo nei Paesi emergenti. Di conseguenza l'offerta potrebbe non essere sufficiente a colmare la distanza con la richiesta, creando così squilibri nel mercato del cacao.
Cacao: le soluzioni allo squilibrio del mercato
Per avere un'idea di come le cose siano cambiate in questi ultimi 10 anni, è sufficiente considerare il consumo medio di cacao dalla Cina. Nel 2010 i cinesi utilizzavano per unità di persone 40 grammi di cacao all'anno; quattro anni dopo il consumo è cresciuto del 75% e oggi Pechino si avvicina ad essere tra i principali consumatori al mondo.
In testa alla classifica troviamo la Svizzera con 8,8 kg di cacao consumato ogni anno in media da ogni cittadino, a seguire Austria con 8,1 kg e Germania con 7,9 kg. Ancora questi tre sono lontani, ma continuando con questo ritmo in pochi anni il Dragone potrebbe insidiare la vetta.
Il problema reale è che mentre la richiesta è in continua crescita, l'offerta mostra qualche cenno di cedimento. Ciò avviene a causa di due fattori: il cambiamento climatico che ha portato una maggiore siccità nelle zone tropicali danneggiando le fave di cacao, che al contrario avrebbero necessità di molta acqua e le malattie delle piante di cacao che si fanno sempre più frequenti.
A questo punto, secondo l'esperta le soluzioni sarebbero essenzialmente di due ordini. Intanto alimentare lo sviluppo di semi di cacao resistenti al cambiamento climatico, come avviene in alcune zone dell'Africa e dell'Europa. L'inconveniente ha a che fare con il gusto di questi semi che non sembra adatto ai palati fini.
In secondo luogo investire negli strumenti tecnologici per incrementare il raccolto, magari innalzando il margine per i piccoli produttori che rappresentano oggi il 90% di tutto il settore delle piantagioni di cacao.
Cacao: il prezzo dei future è destinato a salire nel medio-lungo termine?
La minaccia sollevata da Virginie Raisson può rappresentare un problema per le quotazioni del cacao? Indubbiamente se dovesse materializzarsi lo squilibrio paventato tra la domanda e l'offerta, il prezzo della materia prima potrebbe nel medio lungo termine lievitare.
Da due anni le valutazioni di cacao si mantengono in un intervallo di prezzi con minimi intorno a 1.900 dollari nel marzo del 2019 e massimi verso i 3.000 dollari a febbraio di quest'anno, prima che la dirompenza della pandemia facesse crollare i prezzi. Dall'inizio dell'anno sul mercato delle materie prime il cacao è in calo di poco più del 4%.