Il terremoto scatenato dal fenomeno dello short squeeze non si arresta e probabilmente sarà destinato a far discutere ancora a lungo. Da qualche giorno ha coinvolto a pieno titolo una materia prima come l'argento e anche oggi i futures sul metallo grigio sono stati inondati di ordini buy al COMEX. Il rialzo è stato dell'8%, ossia il più grande balzo che si ricordi dal 2013.
Le società coinvolte nell'estrazione dell'argento hanno piazzato guadagni imponenti: le australiane Argent Minerals e Adriatic Metals sono cresciute rispettivamente del 59,65% e del 19,82% nella Borsa di Sidney stanotte.
A tenere banco sui mercati finanziari comunque è sempre il grande dilemma se questa situazione possa durare o meno e se effettivamente la rivolta dei piccoli risparmiatori che popolano i social possa imprimere una svolta epocale nel modo di investire.
Short squeeze: Robinhood fa un passo indietro
L'attenzione che si è concentrata su quanto sta accadendo fa capire che non c'è più spazio per sottovalutare nulla. Il broker Robinhood ne ha preso atto e, nella giornata di ieri, ha portato da 50 a 8 le società coinvolte nelle vendite allo scoperto e per cui aveva imposto limitazioni di trading. Che sia un primo segnale di resa di fronte a un movimento che non si può arrestare?
La mossa dell'intermediario di bloccare le operazioni su GameStop e company, che era stata assecondata da altri come Interactive Broker, aveva sollevato parecchie polemiche anche nei livelli alti delle istituzioni americane. Il problema è che l'effetto è stato contenuto perché i titoli oggetto di restrizioni hanno ripreso a correre subito dopo con guadagni stellari.
Soprattutto altri broker si sono dichiarati pronti a fare da compensazione alle decisioni di Robinhood. È il caso di Bittrex Global ad esempio, che la scorsa settimana ha annunciato di aver quotato le azioni che erano state ritirate dalle altre piattaforme. Stando alle parole dell'Amministratore Delegato della società Tom Albright, l'obiettivo è quello di mettere anche i piccoli risparmiatori nelle stesse condizioni operative delle grandi istituzioni finanziarie.
Tutto questo lascia pensare che la crociata retail contro gli hedge fund trova sempre maggiore appoggio non solo a livello governativo e in alcuni personaggi illustri come Elon Musk, ma anche in quegli intermediari che devono garantire la funzionalità del trading.
Goldman Sachs: posizione degli hedge fund molto critica
In tutto questo gli hedge fund cominciano a tremare. La loro esposizione sulle azioni su cui avevano scommesso contro è ancora molto alta. A lanciare l'allarme sono gli analisti di Goldman Sachs che, in un report recente, hanno sottolineato che da febbraio 2009 si è verificato il più grande deprezzamento delle azioni in ogni settore dei fondi d'investimento.
La banca d'affari inoltre avverte che le posizioni short sono state ridotte, quantomeno dal punto di vista della leva finanziaria, ma ancora si mantengono ai livelli più alti mai registrati. Questo non fa altro che aumentare il rischio di nuove svendite nel caso in cui ulteriori ondate di acquisti dovessero investire i titoli short squeeze.
Il messaggio insomma non è molto rassicurante. Probabilmente qualcosa sta davvero cambiando nel mondo della finanza e certi capisaldi che fino a poco tempo fa sembravano incrollabili stanno cominciando a sgretolarsi sotto l'insurrezione del grande pubblico degli investitori.