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Quest'anno la Cina aumenterà fino a 40 milioni di tonnellate gli acquisti di soia dagli USA;
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Secondo alcuni analisti la concorrenza del Brasile potrebbe rappresentare un ostacolo per l'import di soia americana;
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Il prezzo della soia ha raggiunto i massimi da 7 mesi e si avvicina alla soglia di 1.000 dollari
I venti di guerra tra Stati Uniti e Cina di tanto vengono calmierati da alcune notizie positive. Gli acquisti di soia americana da parte del gigante asiatico si apprestano a raggiungere quest'anno il record assoluto di circa 40 milioni di tonnellate, nel pieno rispetto dell'accordo commerciale di Fase 1. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento dell'Agricoltura a stelle e strisce questo significherebbe un incremento del 25% rispetto alla quota del 2017 e del 10% riguardo quella del 2016.
Il cambio di marcia è stato impresso a partire da aprile 2020, in pieno lockdown. In quel mese vi è stato un boom degli ordinativi che ha toccato la quantità più alta dal medesimo periodo del 2013. A rafforzare il rapporto commerciale tra i due Paesi sono state le dichiarazioni da parte del Ministero dell'Agricoltura cinese nella giornata di mercoledì, che ha stimato una crescita di importazioni di soia nel secondo semestre dell'anno.
Import di soia USA: la concorrenza del Brasile come ostacolo
Per il momento il Brasile rimane il principale fornitore di soia del Dragone, ponendosi come antagonista degli Stati Uniti. Gli acquirenti saranno molto incentivati a comprare dal Paese sudamericano grazie al potenziale di raccolto per il prossimo anno. Questo un pò di difficoltà nel raggiungimento della soglia delle 40 milioni di tonnellate di soia di provenienza americana.
A giudizio di Darin Friedrichs, analista senior di StoneX Group a Shanghai, carichi mensili massimi durante l'autunno hanno tipicamente agguantato il massimo da 7,5 a 8 milioni di tonnellate al mese da Washington a Pechino. L'esperto scommette su una quota che si aggira intorno ai 35 milioni.
A favore degli Stati Uniti giocano due fattori. Il primo è che la maggior parte delle forniture esportate dal Brasile proviene dalle scorte, la cui scarsità ostacolerà le spedizioni. In più c'è da considerare che il clima secco ha influito sulla tempistica di raccolto delle piantagioni quest'anno.
Il secondo elemento riguarda il fatto che USA e Cina hanno manifestato convintamente l'intenzione di cooperare nel rispetto dei patti commerciali. Questo nonostante le tension che hanno riguardato la questione di Hong Kong, lo sfruttamento della proprietà intellettuale e le vicende legate alle app cinesi TikTok e WeChat. In definitiva nel 2020 si stima che la Cina importerà da 96 a 98 milioni di tonnellate di soia da tutte le nazioni, con una fetta del 40-50% proveniente dagli Stati Uniti.
Materie prime: il prezzo della soia ai massimi da 7 mesi
A determinare la quantità di acquisti e la ripartizione per Stati degli stessi da parte dell'ex-Impero Celeste saranno comunque i prezzi della soia in rapporto all'avanzata della pandemia. Dopo il calo di inizio anno a causa del Covid-19 che ha spinto le quotazioni della soia da 943 dollari a 808 dollari in 3 mesi, la ripresa è stata molto energica. Dal minimo di periodo, il valore si è proiettato nuovamente sui valori di inizio anno mettendo a segno un rialzo del 15%.
Solo nell'ultimo mese i prezzi sono cresciuti del 4,5%, arrivando ai massimi da 7 mesi a questa parte. La soglia psicologica di 1.000 dollari è ancora lontana: sarà da vedere se l'attenuarsi delle tensioni USA-Cina e di conseguenza il rispetto degli accordi favorirà un rally che riporterà la soia in prossimità di quei livelli. Complice anche il periodo vacanziero, oggi il mercato è poco mosso e il prezzo del future sulla materia prima avanza dello 0,5%.