Il prezzo della soia potrebbe crescere di almeno il 40% nel 2021. Ad affermarlo è un rapporto della società di fondi quotati in Borsa, Teucrium Trading. Lo studio si basa sull'andamento della siccità in alcune zone fondamentali per la produzione della materia prima, come ad esempio il Brasile.
Il Paese infatti è il più grande esportatore di soia del Mondo e le condizioni climatiche potrebbero essere molto problematiche per il raccolto, facendo lievitare i prezzi da 12,43 dollari a 18 dollari a staio.
Questo significherebbe che i futures sulla soia quotati sul Commodity Market Exchange sarebbero pronti a un rally a partire proprio dai primi 3 mesi dell'anno che verrà. Quest'anno il fondo Teucrium Soybean ha già realizzato un guadagno del 18% quest'anno e del 34% se si considerano gli ultimi sei mesi.
Soia: la Cina motore dell'aumento della domanda quest'anno
Cosa ha innescato una crescita così convinta del prezzo della materia prima? Sicuramente vi è stato un incremento della domanda da parte del principale importatore di soia al mondo, ossia la Cina. Il Dragone ha assoluto bisogno di grano per rifocillare la mandria di maiali, dopo che nel 2019 ne stati macellati circa 200 milioni, per via della peste suina africana.
L'import cinese dovrebbe ammontare a 100 milioni di tonnellate di soia per il biennio 2020-21, in notevole aumento (21%) rispetto ai due anni precedenti. Questo almeno è ciò che risulta dalle stime effettuate da parte del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.
Indubbiamente ciò servirà a incrementare l'export di soia americano e magari a rasserenare i rapporti commerciali tra le due superpotenze, USA e Cina, come voluto dal grande accordo di Fase 1 del 15 gennaio 2019.
Soia: i rischi di basare le previsioni solo sul clima
Quindi bisognerebbe investire nella soia? A giudicare dalle previsioni del tempo, sì. Secondo Joe D'Aleo, capo meteorologo per l'agricoltura presso WeatherBell Analytics a New York, vi sarebbe una combinazione tra La Niña, un fenomeno di raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centrale ed orientale, e il basso numero di macchie scure sulla superficie solare. Questo verosimilmente comporterà un minor numero di precipitazioni.
Condizione questa avvalorata da Shawn Hackett, presidente di Hackett Financial Advisors. L'esperto ritiene che, in base alle previsioni atmosferiche, qualche pioggia sporadica negli ultimi tempi cederà il passo a gennaio e febbraio all'insegna della siccità. E quelli sono mesi cruciali per determinare se il raccolto sia buono o cattivo. Nella seconda ipotesi, a giudizio di Hackett i prezzi della soia potrebbero impennarsi.
Tuttavia, molti analisti avvertono contro il rischio di scommettere sull'acquisto dei futures basandosi solo sulle previsioni climatiche. Se nelle prossime settimane qualche pioggia inattesa dovesse trasformare il tempo da secco a umido in Brasile, i trader dovrebbero essere lesti a chiudere le proprie posizioni rialziste.