I mercati stanno prendendo atto che molto presto ci sarà il tapering negli Stati Uniti e che i tassi potrebbero anche salire prima del previsto. Se in Gran Bretagna addirittura si scontano 3 manovre di rialzo nel 2022 si fatica a pensare che gli Stati Uniti non faranno nulla il prossimo anno.
Il movimento di rafforzamento del dollaro ha proprio questa genesi che si combina alla solita ricerca della sicurezza che il mercato va a trovare nel biglietto verde durante i momenti di volatilità sul mercato azionario.
Chi ha mancato in pieno questa fase correttiva sull’equity, anche e soprattutto per colpa del rafforzamento del dollaro e del rialzo dei tassi a lunga americani, è stato l’oro. Lo stesso si può dire dell’argento. I due metalli hanno pagato caro il rialzo dei rendimenti reali americani: sempre negativi, ma meno rispetto a qualche mese fa.
La frustata sui bond a lunga scadenza che ha portato i rendimenti a 10 anni sopra l’1,5% ha quindi danneggiato l'oro, che però ha reagito in maniera molto interessante su quello che era l’ultimo supporto utile.
Oro: analisi tecnica e livelli trading
Come vediamo dal grafico, tutte le volte che l'oro arriva al test di area 1.700 dollari poi trova la forza di risalire. Questo livello tecnico è particolarmente rilevante in quanto tutti i minimi del 2021 sono arrivati da queste parti. Qui si trova il 38,2% di ritracciamento della gamba di rialzo partita nel 2019.
Reazione interessante poiché il minimo del 9 agosto di 1.690 dollari non è stato toccato, ma solo sfiorato. Un potenziale doppio minimo? Vedremo. Certamente l’attuale struttura grafica sembra quella tipica di una figura di continuazione che gli analisti tecnici chiamano bandiera.
Affinchè questa teoria possa però essere corretta è necessario che il metallo giallo esca da questo torpore. Per farlo le quotazioni dovranno superare quella tostissima barriera di 1.830 dollari, che per tutto il 2021 ne ha frenato gli ardori. Sopra questo livello di prezzo il toro ricomincerà a correre.
Argento: analisi tecnica e livelli trading
L’argento ha reagito molto bene su livelli di supporto di area 22 l’oncia, prezzo relativo ai minimi dopo i massimi del 2020. Praticamente è da agosto che il metallo grigio non scende sotto questa soglia tecnica e la reazione della fine settimana scorsa fa ben sperare.
Qui la resistenza che bisognerà monitorare con estrema attenzione per tornare lunghi è quella definita dalla media mobile a 200 giorni. Eccellente nel contenere i cali ed ora altrettanto ottima resistenza sui tentativi di invertire la tendenza da parte dei compratori. Sopra 24,8 dollari il long argento potrà essere un trade assolutamente da non perdere.