La Borsa americana oggi rimarrà chiusa per celebrare la festività di Juneteenth, noto anche come Emancipation Day, Black Indipendence Day e Jubilee Day. È la prima volta che succede nella storia, quindi da oggi l'evento sarà aggiunto alla lista delle festività osservate da Wall Street. In verità la data sarebbe il 19 giugno ma, ricadendo questa di domenica, i mercati chiuderanno oggi. Il giorno di vacanza non riguarderà solamente il NYSE e il NASDAQ, ma anche il mercato obbligazionario e quello delle materie prime. Inoltre, interromperanno le operazioni anche la maggior parte delle principali banche e gli uffici postali.
Così i trader che commerciano azioni, titoli di Stato, titoli garantiti da ipoteche e attività, obbligazioni societarie, obbligazioni municipali, grano, mais, petrolio, ecc. prenderanno una giornata di riposo, che servirà per fare il punto della situazione e riflettere sulle strategie operative da mettere in atto a partire da martedì 21 giugno.
Juneteenth: cos'è e perché importante
Juneteenth commemora la liberazione degli schiavi afroamericani avvenuta il 19 giugno 1865, dopo che per due mesi negli Stati Uniti si sostenne una sanguinosa guerra civile. Quel giorno, il generale maggiore Gordon Granger si recò a Galveston, in Texas, insieme alle truppe federali e lì proclamò un ordine con il quale liberò gli ultimi schiavi della Regione, annunciando così la fine della guerra fratricida.
Due anni e mezzo prima il Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln emise il Proclama di Emancipazione per liberare le persone della schiavitù nella Confederazione americana. Il 13esimo emendamento che sanciva il divieto di schiavitù nella Costituzione ottenne la ratifica nel dicembre 1865. Tuttavia, la schiavitù continuò sottotraccia in alcune frange del Paese.
Juneteenth: quando è diventata una festa federale
La prima celebrazione di Juneteenth avvenne nel 1866, un anno dopo la liberazione degli schiavi. In quell'occasione le persone rese libere in Texas organizzarono il primo "Jubilee Day" annuale. Nel 1979 il Texas divenne il primo Stato a rendere Juneteenth una festa ufficiale, con molti altri che seguirono l'esempio. Tuttavia, è stato nel 2020 che si è cominciato seriamente a pensare di renderlo un evento commemorativo in tutta la Nazione, quando cioè negli Stati Uniti vi sono state proteste per combattere tutti gli atteggiamenti a sfondo razziale.
La cosa ha sensibilizzato il Congresso USA, che ha deciso bipartizan di ufficializzare la festa come
segno di riconoscimento verso tutte le persone che hanno sofferto la schiavitù, dando un segnale forte di riconciliazione a livello razziale. Così il 17 giugno 2021 il Presidente
Joe Biden ha firmato una legge con la quale veniva affermato lo status di festa federale per Juneteenth, collocandola al pari del Memorial Day, del Veterans Day e di altre festività nazionali.
La firma dell'inquilino alla Casa Bianca è arrivata troppo a ridosso del giorno di celebrazione, per questo motivo le Borse lo scorso anno sono rimaste aperte, posticipando a quest'anno il giorno celebrativo. Era dal 1983 che non veniva introdotta una nuova festa federale negli Stati Uniti. L'ultima era stata il Martin Luther King Day.