Negli ultimi mesi abbiamo visto qui si Investire.biz diverse tipologie di portafogli che alcuni dei più importanti advisor americani consigliano ai propri clienti. Uno di quelli che mi sembra più indicati per gli anni che ci aspettano però a mio modo di vedere è l’Ideal Index Portfolio ideato da Frank Armstrong e spiegato nel libro “The Informed Investor".
Un portafoglio che non mi dispiace soprattutto perché potrebbe essere perfetto nel prossimo decennio. L’azionario americano come sappiamo ha valutazioni particolarmente elevate (il CAPE sopra 30 è un esempio) con ritorni prospettici che appaiono piuttosto modesti in termini reali da qui ai prossimi 10 anni.
Rialzi e ribassi senza crolli clamorosi, è questo quello che mi aspetto per la Borsa americana mentre il resto del Mondo potrebbe sfruttare una fase di debolezza del biglietto verde. E poi c’è l’Ideal Index Portfolio permette di gestire molto bene questi rischi senza perdere l’opportunità di crescita del capitale.
ETF: come costruire il portafoglio per i prossimi 10 anni
Tramite la selezione di ETF quotati in Italia cercherò di raggiungere lo scopo di far parlare italiano l’Ideal Index Portfolio.
Cominciamo come al solito dall’asset allocation dell’Ideal Index Portfolio:
- 6,25% azionario America
- 9,25% azionario America Value
- 6,25% Small Cap America Value
- 6,25% Small Cap America Growth
- 31% azionario Internazionale
- 30% Treasury a breve termine o Conto Deposito
- 8% REITs
Un portafoglio 70% azioni 30% monetario. Di fatto eliminato il rischio tasso con l’investimento a rischio zero anche di duration pronto per ribilanciare il portafoglio in caso di perdita della gamba azionaria. Azionario bello pesante lato internazionale con l’America che bilancia con una distribuzione piuttosto articolata per stile e dimensione.
ETF: costruire l'Ideal Index Portfolio con strumenti quotati in Italia
A questo punto come sempre prendiamo ognuno dei pezzi del mosaico ed andiamo a sostituirli con ciò che è più adatto ad un investitore italiano.
- 6,25% azionario America: non abbiamo grandi dubbi nell’affidare il compito di replicare l'indice di Borsa S&P 500 all’ETF di Vanguard (IE00B3XXRP09) che con un costo di 7 punti base offre praticamente gratis la copertura sulle large cap statunitensi.
- 9,25% azionario America Value: per andare diretti sullo stile Value americano l’ETF di UBS MSCI USA Value (ISIN IE00B78JSG98) appare adeguato per coprire questo stile particolarmente massacrato in termini relativi verso il growth negli ultimi anni.
- 6,25% America Small Cap Value e 6,25% America Small Cap Growth: non esistono ETF liquidi in grado di replicare singolarmente stili diversi. Quindi lo SPDR Russell 2000 US Small Cap (ISIN IE00BJ38QD84) appare la scelta più indicata per presidiare le piccole e medie capitalizzazioni americane.
- 31% azionario Internazionale: Qui abbiamo un problema di copertura. Non esistono infatti ETF armonizzati quotati in Europa in grado di investire a livello globale escludendo gli USA. Quindi o si compone l’ETF con Europa, Giappone e Paesi emergenti, oppure si raggruppano le voci precedenti relative a large cap americane sotto un unico cappello Msci World (o Ftse Global). Se è molto semplice trovare un ETF globale, non ci dispiace l’approccio diviso in tre per area geografica. Quindi iShares MSCI Europe (ISIN IE00B4K48X80) + iShares MSCI Japan (ISIN IE00B4L5YX21) + iShares MSCI Emerging Market (ISIN IE00BKM4GZ66).
- 30% Treasury a breve termine o conto deposito: questa è la componente di investimento meno redditizia in assoluto per gli investitori europei dove necessariamente non si devono correre rischi di cambio. La scelta può cadere su un ETF governativo europeo 1-3 anni, sul conto corrente bancario oppure su titoli indicizzati all’inflazione a breve scadenza. Siamo di fronte alla classica riserva di liquidità e quindi se gli importi sono modesti il conto corrente bancario può andare bene. Se gli importi sono importanti l’ETF iShares Euro Government Bond (codice ISIN IE00B3VTMJ91) può essere considerato utile allo scopo pur consapevoli dell’assenza di rendimento allo stato attuale delle condizioni di mercato.
- 8% REIT: L’investimento con questi strumenti legati a doppio filo al mondo immobiliare può essere fatto con ETF globali oppure più focalizzati al mondo europeo. Preferisco sempre, nel rispetto di un equilibrato fattore di rischio valutario, investire a livello globale. A tal proposito l’ETF SPDR Dow Jones Global Real Estate (ISIN IE00B8GF1M35) offre questa copertura.
Quello appena descritto è un portafoglio magari articolato per numerosità dei prodotti, ma a mio modo di vedere ottimale per affrontare i prossimi anni nei quali probabilmente ci sarà meno momentum e più selezione di qualità ed azioni sottovalutate da parte degli investitori.