Una delle teorie tradizionali dell’analisi tecnica dice che l’andamento dei prezzi deve essere confermato da quello dei volumi per dimostrare di essere all’interno un trend sostenibile. Quello degli ETF tematici lo abbiamo chiamato lo “strano caso” proprio perché sembra voler sfidare questa teoria.
State Street, l’importante emittente di ETF sotto il nome di SPDR, ogni mese redige un interessante rapporto nel quale sintetizza i principali flussi di mercato di ETF azionari ed obbligazioni con le relative suddivisioni per tipologie, stile, settori, eccetera. All’interno di questo rapporto da qualche mese è presente anche una sezione che si focalizza sui nextgen.
Stiamo parlando di tutti quegli ETF più caldi che gli investitori reclamano a gran voce per uscire dalla tradizionale asset allocation di portafoglio. Non sono tanto i fondamentali a corroborare questa tesi (spesso parliamo di indici sottostanti con valutazioni particolarmente elevate) quanto la prospettiva di pescare in mezzo a questo paniere il trend del futuro o la nuova Amazon.
ETF: i temi che sovraperformano l'S&P 500
Il report di maggio presentato da State Street mi ha colpito perché si sta verificando un interessante fenomeno che cercherò di spiegare passando in rassegna le colonne dell'immagine allegata. I dati sono relativi al 30 di aprile e sulla destra della tabella possiamo verificare in un istogramma la performance relativa dei vari tematici rispetto all'indice di Borsa americana S&P 500.
La maggior parte dei tematici da inizio anno sta perdendo terreno in termini relativi: cloud computing, sicurezza ed energie pulite risultano in deciso affanno. Andando ancora sulla tabella, la prima e l’ultima colonna ci dicono quali sono i temi considerati next generation ed il numero di ETF attualmente quotati. La penultima colonna contiene l’Asset Under Management di questi strumenti.
La seconda e la terza colonna evidenziano i flussi degli investitori rispetto a questi tematici. Qui gli aspetti interessanti: negli ultimi 3 mesi infatti i flussi verso questi ETF continuano a risultare importanti e positivi con Clean Energy e Broad Innovation che stanno avendo un vero boom.
Ma attenzione alle colonne centrali, soprattutto quelle relative alle percentuali di overperformance degli ultimi 3 mesi rispetto all'S&P 500. Il dato più alto è quello delle comunicazioni del futuro con il 17% dei prodotti che batte il principale indice di Borsa USA, tutto il resto viaggia a valori più bassi e spesso pari a zero. Volumi che entrano in modo ancora copioso a fronte di performance che in realtà viaggiano nella direzione opposta. Strano no?
Rimango dell’idea che bisogna essere molto selettivi su questa tipologia di investimento adottando le solite cautele relative a liquidità del prodotto, ma anche dei sottostanti. Ovviamente non eccedere con il peso di questi prodotti tematici è una regola di buon senso, ma attenzione anche alla concentrazione dei rischi.
Acquistare ETF di nicchia troppo spesso può significare compare panieri molto concentrati su small cap con tutti i rischi del caso. Vedere volumi in costante aumento con indici che fanno peggio di quello più generico è una divergenza da non sottovalutare per il futuro.