Quali sono i settori del mercato azionario che rispondono meglio ad un periodo di inflazione elevata? Questa domanda circola non solo in rete ma anche all’interno delle sale operative del mondo per cercare di catturare quel vantaggio competitivo che permetta a trader e gestori di ottenere una performance superiore rispetto ad un semplice investimento su un indice di Borsa replicato passivamente.
Con la premessa che la storia non si ripete se non in forme e modi spesso simili ma mai uguali, gli analisti di MSCI Research, la sezione ricerca del celebre provider di indici azionari utilizzati da molti ETF come benchmark, hanno provato a dare una risposta a questo quesito.
Azioni: i settori da guardare con l'aumento dell'inflazione
Estrapolando i dati di inflazione da dicembre 1998 a maggio 2021, gli analisti di MSCI hanno cercato di analizzare i livelli di correlazione tra settori e stili di investimento verso la variazione dei prezzi al consumo. Sintetizzo qui di seguito i risultati della ricerca.
I produttori di materie prime appartenenti ad esempio al settore dell’oil&gas o alla produzione e esplorazione anche di oro e acciaio risultano nel breve periodo vincenti, in quanto hanno la capacità di scaricare velocemente a valle della catena produttiva gli aumenti di prezzo. Anche il comparto automotive e della componentisca risultano tra i più sensibili al dato di inflazione in termini positivi.
All’opposto il settore dell’information technology e dei consumi di base risulta negativamente influenzato dal rialzo dei prezzi sia nella versione generale che core, a causa della difficoltà di ampliare i margini di profitto in ambienti estremamente competitivi.
Passando agli stili di investimento, il fattore legato all’alto dividendo mostra un buon livello di correlazione positiva con l’inflazione, vista la capacità per queste società di mantenere un solido cash flow anche in un contesto di inflazione (pensiamo al settore delle utility).
Negativamente correlati invece gli stili più growth a causa della percezione degli investitori circa gli effetti avversi dell’inflazione sui tassi di interesse (in rialzo) e sulla crescita economica (in contrazione).
Idealmente possiamo quindi mettere insieme queste indicazioni e costruire un mini paniere settoriale anti inflazione con ETF quotati in Italia.
Aumento inflazione: dove investire con gli ETF
Ho selezionato ETF globali tranne quello che investe nel mercato automobilistico e della componentistica presente solo nella versione Stoxx 600 Europa. Ecco la lista che idealmente dovrebbe favorire una migliore copertura contro un’inflazione non temporanea:
- Xtrackers Msci World Materials (ISIN IE00BM67HS53)
- VanEck Vectors Gold Miners (ISIN IE00BQQP9F84)
- SPDR S&P Global Dividend Aristocrats (ISIN IE00B9CQXS71)
- SPDR MSCI World Energy (ISIN IE00BYTRR863)
- Lyxor STOXX Europe 600 Automobiles & Parts (ISIN LU1834983394)
Naturalmente questa non è una raccomandazione di investimento. La diversificazione dovrebbe sempre rivestire il ruolo di guida per ogni investitore. Per chi però sta costruendo un portafoglio volto a contrastare gli effetti negativi dell’inflazione una particolare attenzione a questi ETF può avere un senso in qualità di hedging contro l'erosione del potere d'acquisto dei nostri soldi.