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Il settore legato al turismo ed ai viaggi è quello che ha subito i cali maggiori in questa prima parte dell'anno
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L'effetto coronavirus sta fermando aerei, navi, hotel e tutte quelle attività legate al settore del Travel and Leisure
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La Global Business Travel Association indica in 47 miliardi al mese il costo del corona virus per il settore dei viaggi. Il mercato ha subito aggiustato al ribasso le quotazioni delle società operative nel settore. Capiamo come replicare l'indice attraverso un ETF
Il turismo è uno dei settori economici più massacrati da quando il Coronavirus ha messo piede anche in Europa. Quarantene e blocco di movimenti delle persone da Paesi a rischio non hanno solo imposto degli stop forzati nei luoghi di arrivi ma anche stop preventivi nei luoghi di origine. Emblematica la scelta di molti vettori aerei di sospendere o ridurre significativativamente i loro viaggi, basti pensare ai voli verso la Cina o quelli verso l'Italia. Molte società private operative nel settore trasporti sono state a fermare attività e mezzi, totalmente o parzialmente.
Molti Paesi hanno vietato voli da nazioni a rischio come Cina, Corea del Sud, Iran e Italia. Altri hanno imposto misure di quarantena obbligatorie prima di entrare nel paese. A questo si aggiungono misure di controllo della diffusione del virus all’interno dei singoli paesi piuttosto stringenti. Aeroporti, porti, stazioni, ristoranti, fiere, hotel: tutti luoghi ed attività che in questo momento stanno subendo forti ridimensionamenti nei luoghi più colpiti dalla diffusione del Corona virus, con ricadute occupazionali non indifferenti.
Coronavirus: le stime dell'impatto del virus sul settore turistico
Tutte le attività correlate ai viaggi aziendali stanno subendo a livello globale un ridimensionamento sostituite da web conference, video call e quanto di più simile può offrire la tecnologia in questo momento per sopperire all’emergenza. Non è un caso che titoli legati al settore web learning hanno avuto un boom di prezzi in borsa. L’ UN World Tourism Organization ha indicato l’attuale fase come la più dura per il settore turistico dagli attacchi terroristici dal 2001. La Global Business Travel Association indica in 47 miliardi di dollari al mese il costo del corona virus per il settore dei viaggi. La IATA ha previsto circa 30 miliardi di dollari di minori ricavi da biglietti aerei venduti. Lufthansa e British Air hanno già lanciato un profit warning, EasyJet e Ryanair hanno cancellato diverse rotte dall’Italia, Alitalia metterà in cassa integrazione fino a 4000 lavoratori. Il discorso può essere fatto in maniera analoga anche per il settore delle crociere. Dopo il caso della quarantena della Diamond Princess (gruppo Carnival) le prenotazioni hanno subito un tracollo in tutto il Mondo. Per le economie fortemente dipendenti dal turismo l’impatto è devastante e purtroppo condizionato da incertezza e problemi. Secondo la World Travel and Tourism Council in Italia il turismo genera il 13% dell’intera attività economica ed ovviamente un fermo prolungato delle attività avrà impatti notevoli sul Pil di uno dei paesi più indebitati al mondo.
Crisi e opportunità: come investire sul comparto con un ETF
Ma come sappiamo i mercati si muovono sulle aspettative. A volte sono troppo ottimisti,altre volte eccedono nello scontare scenari particolarmente negativi. Come ricordato recentemente da Warren Buffet, quando i mercati crollano è il momento in cui si possono fare alcuni affari. In quest'ottica è andato per esempio il suo acquisto di azioni di Delta Air Lines. In Italia (ed anche in Germania) sono quotati diversi ETF che replicano l’indice Stoxx 600 Europe Travel & Leisure. Nel nostro Paese è quotato un ETF di Lyxor, a Francoforte due ETF di Invesco e iShares offrono la possibilità agli investitori di investire in questo settore.
Ma come si è mosso lo Stoxx Travel & Leisure dall’inizio dell’anno quando lo spettro Corona virus ha cominciato ad aggirarsi tra le sale dei mercati? Il -30% attuale di drawdown è frutto di un mix di fattori che in un certo senso rappresentano anche dei fattori di debolezza di questo strumento. Oltre la metà del portafoglio è infatti geograficamente composto da azioni inglesi esponendo l’investimento ad una cospicua componente di rischio cambio Sterlina. Altro elemento di fragilità dell’ETF è legato all’eccessiva concentrazione su una singola azione, ovvero l’inglese Compass. Società che si occupa di servizi e ristorazione per scuole, ospedali, villaggi turistici, ecc…ha un peso di quasi il 30% dell’intero portafoglio. Come ripeto sempre maggiore la concentrazione maggiore il rischio.
E sempre il settore dei servizi legati alla ristorazione rappresenta il core business rappresentato nell’ETF con oltre il 30% di peso seguito da hotel/appartamenti (19%), linee aeree ed entertaiment (17%). Nomi come Intercontinental hotel, Sodexo, Ryanair, Accor compongono un portafoglio composto da meno di 20 azioni. Il settore Travel attualmente si posiziona ai minimi dal 2014, un livello comunque del 130% più alto dai minimi del 2009.