Ottenere prestiti e finanziamenti velocemente e con facilità, senza dover rivolgersi agli enti tradizionali. È grazie principalmente a questi tre fondamenti che il lending crowdfunding, anche detto P2P Lending, sta continuando a crescere e a catturare l’interesse delle imprese.
Nato con l’idea di bypassare i cosiddetti “tempi tecnici” burocratici dettati dalle banche (aspetto che si è palesato anche durante la crisi dettata dal Covid-19), il lending crowdfunding si sta dimostrando una valida soluzione per sostenere le imprese e gli imprenditori e per arginare l’ormai famoso fenomeno del credit crunch.
Entrando più nel dettaglio, il P2P Lending non è altro che uno strumento di finanza alternativa che prevede l’erogazione di un prestito attraverso l’ausilio di specifiche piattaforme online.
In sintesi, permette di prestare denaro a persone o imprese in cerca di fondi destinati a progetti di crescita personale o professionale, a fronte di un interesse (generalmente superiore a quello proposto dalle banche tra il 4 e il 7%) e del rimborso del capitale.
Di conseguenza, il sottoscrittore di quella determinata campagna non può più essere considerato un “donatore” come nel caso del modello donation-based o un “investitore” come nel caso del crowdfunding reward-based ma un vero e proprio “finanziatore/prestatore”.
Lending crowdfunding: come funziona
Il lending crowdfunding prevede che la persona o l’impresa a cui serve il prestito in denaro lo richieda online su una piattaforma abilitata. Queste ultime (che si occupano anche del recupero crediti in caso di mancato pagamento), dopo aver selezionato, classificato e approvato i progetti per cui si richiede un finanziamento; organizzano i flussi finanziari (esborsi e rimborsi), permettono ai futuri finanziatori di aderire alla campagna.
Attualmente in Italia sono già diverse le piattaforme attive. Da una parte ci sono quelle focalizzate sui prestiti alle imprese, come ad esempio BorsadelCredito.it, The Social Lender, October, e quelle rivolte ai prestiti personali, come ad esempio Prestiamoci, Smartika, Soisy e Younited Credit.
Volendo essere più specifici, i richiedenti devono collegarsi al sito di riferimento della piattaforma, inserire i dati richiesti e attendere la valutazione della piattaforma stessa. Solitamente l'iter si chiude nel giro di poche ore, al massimo in qualche giorno.
Una volta superata questa fase, la piattaforma effettua una valutazione più approfondita ed entro una settimana recapita l’offerta definitiva del finanziatore. Quest’ultimo, oltre ad aver inserito i propri i dati anagrafici e bancari per la registrazione al portale ed aver definito l’offerta, deve effettuare il primo bonifico per portare al termine l’operazione.
Una volta che è stato sottoscritto il contratto di finanziamento, il progetto viene pubblicato sulla piattaforma online e l’azienda riceve l’importo direttamente sul suo conto corrente in pochi giorni. Oltre ciò, è importante specificare quattro aspetti:
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i finanziamenti partono da un minimo di 30.000 euro, fino ad arrivare a un massimo di circa 3,5 milioni di euro (e la durata varia in base alla piattaforma scelta),
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sono le piattaforme a prelevare ogni mese le rate dal conto corrente del richiedente, secondo il piano di rateizzazione concordato;
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sono previste commissioni di apertura contestuali all’erogazione del finanziamento e di gestione, addebitate con cadenza mensile;
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il finanziatore può ritirare i propri soldi prima della naturale scadenza del prestito, vendendo il portafoglio residuo su un mercato secondario interno alla piattaforma.
Infine, va anche specificato che alcune piattaforme di lending crowdfunding per proteggere i propri investitori hanno attivato la copertura del Fondo di Garanzia per le PMI che offre – in caso di crack - la garanzia di una copertura parziale (compresa tra il 40% e l’80%) del capitale residuo.