Innovazione digitale al servizio della finanza. Potrebbe essere sintetizzato così il concetto di uno dei termini che sta sempre di più conquistando la scena del panorama internazionale: FinTech. Potrà sembrare una parola estranea a molti, eppure quando parliamo di FinTech in realtà ci stiamo riferendo a un mondo in cui già ognuno di noi è un protagonista.
La parola FinTech infatti non è altro che l’unione di due termini ben precisi: tecnologia e finanza. Di conseguenza il FinTech riunisce tutte quelle innovazioni tecnologiche che stanno rivoluzionando il mondo finanziario: dalle nuove modalità di acquisto fino ad arrivare alle criptovalute e ai tanti processi di Open Innovation attivati dalle banche e dalle assicurazioni.
Il FinTech nella vita di tutti giorni
Per capire l’ascesa del FinTech nella vita di tutti i giorni, basta semplicemente prendere a riferimento il report “Global FinTech Adoption Index 2019”, realizzato da Ernst & Young. La società di consulenza ha infatti evidenziato che più del 32% dei consumatori mondiali utilizza regolarmente almeno due o più servizi legati alla tecnofinanza, anche se spesso non lo sa.
Entrando nel dettaglio, circa il 25% degli italiani tra i 18 e i 74 anni utilizza costantemente tre servizi che rientrano proprio nella categoria FinTech: le piattaforme dedicate al mobile payment (per esempio PayPal, Google Pay o Apple Pay) e le applicazioni dedicate alla gestione di carte prepagate (PostePay, Hype e non solo) o il cosiddetto open banking.
Quest’ultimo servizio è quello che sta decisamente cambiando le banche e gli istituti finanziari. Essi infatti, per rimanere al passo della tecnologia, stanno rivoluzionando i propri portali web e le proprie app per permettere ai clienti di poter fare in qualsiasi momento operazioni finanziarie con la massima semplicità (dai bonifici ai pagamenti).
Le nuove opportunità offerte dal FinTech
Quando vi è in corso una nuova “rivoluzione finanziaria”, è ovvio che si creino all’interno del mercato diverse opportunità. Ne sono un esempio le start-up, che sono senza dubbio sono i soggetti più interessati a questa trasformazione tecnofinanziaria.
Non è un caso infatti se nell’ultimo periodo si sono rivelati efficaci i servizi dedicati al Crowdfunding, grazie ai quali i “futuri imprenditori” possono pubblicare e pubblicizzare un loro progetto ricevendo in cambio fondi da privati e aziende che credono in quel determinato progetto.
Analizzando invece le aziende più consolidate, il FinTech rappresenta un altro tipo di opportunità, ossia quella di raggiungere nuovi clienti o aumentare il numero di acquisti degli affezionati tramite app dedicate o nuove modalità di acquisto o e-commerce. Qui spiccano, le challenger banks (le banche online, senza sedi fisiche) e le carte pregate digitali.
Le sottocategorie del FinTech
I servizi di cui abbiamo parlato finora però rappresentano solo una parte del mondo FinTech. A essi infatti si aggiungono i Big Data, l’Intelligenza Artificiale, i robo-advisor, gli smart contract e le criptovalute.
Ecco quindi nel dettaglio quali sono le varie sottocategorie che include il FinTech:
- Regtech: la tecnologia che aiuta le aziende ad operare nell’industria dei servizi finanziari senza perdere di vista le leggi che li regolano. Utilizzata soprattutto in materia di antiriciclaggio e per combattere le frodi;
- Insurtech: la tecnologia che semplificare e migliorare l’efficienza del settore assicurativo.
- Blockchain e criptovalute
- Open Banking
- Smart contract: programmi informatici che eseguono automaticamente contratti tra acquirenti e venditori.
- Robo-advisor: piattaforme che automatizzano la consulenza in materia di investimenti utilizzando algoritmi finanziari.