Con le campagne vaccinali che proseguono, anche se con ritmi diversi, sui mercati finanziari è già da tempo iniziata una rotazione settoriale che ha permesso alle società più penalizzate dalle misure restrittive di riprendere forza. Tra queste società compaiono quelle appartenenti al settore finanziario e petrolifero, che nella durante la fase più critica della pandemia avevano faticato a riprendersi dal sell-off del primo trimestre 2020.
Parallelamente, le misure ultra espansive delle Banche centrali e la transizione energetica supportata dai piani fiscali attuati nelle economie più avanzate hanno fatto brillare le utility. Il 2021 sarà un punto di svolta per la transizione verde: più fotovoltaico, più eolico e più veicoli elettrici.
Per raggiungere nuovi obiettivi climatici, le emissioni del settore dei trasporti dovranno necessariamente ridursi in modo significativo. ENEL è una delle società che beneficia maggiormente del processo di decarbonizzazione. L’azienda beneficia anche del megatrend delle smart grid, le reti elettriche intelligenti che grazie all’ottimizzazione della relazione tra i consumatori finali e chi produce, stocca, trasporta, distribuisce l’energia permette di efficientare il percorso della rete elettrica riducendo le emissioni.
Per l'anno in corso ENEL prevede di accelerare gli investimenti nelle energie rinnovabili. Un secondo trend riguarda il massiccio utilizzo dei molteplici apparecchi tecnologici e la democratizzazione delle vetture elettriche e ibride, che stanno spingendo l’utilizzo di semiconduttori.
In questo contesto il titolo favorito a Piazza Affari è l’italo-francese STMicroelectronics. La pandemia di Covid-19 e le conseguenti restrizioni agli spostamenti che hanno costretto all’implementazione su base mondiale dello smart working, ha provocato un vero e proprio boom nell’utilizzo dei dispositivi elettronici come computer, smartphone e altri device.
A beneficiare di questo evento non sono però solo le aziende produttrici di tali strumenti, ma anche quelle attive nella produzione dei semiconduttori. I microchip sono infatti componenti indispensabili per il funzionamento della tecnologia che usiamo tutti i giorni e per le auto elettriche, sempre più spinte dalla rivoluzione della mobilità sostenibile. Un’auto elettrica utilizza circa 15 volte in più i semiconduttori rispetto a quelle alimentate da derivati del petrolio.
Un altro titolo del FTSE Mib che ha investito molto nei megatrend del futuro è Intesa Sanpaolo in particolare nel Fintech e nella digitalizzazione dei servizi. L’obiettivo della banca guidata da Carlo Messina non è una novità. Già nel 2018, Intesa Sanpaolo era considerata la prima banca digital in Italia. A dirlo è stata Forrester Research, una delle più autorevoli società di ricerca a livello mondiale, che ha valutato le principali piattaforme di internet banking secondo 49 criteri di efficienza ed efficacia, collocando Intesa al 3° posto in Europa.
L’ambizione dell’istituto di Ca' de Sass per il futuro è quella di costruire la banca numero 1 in Europa, mettendo il digitale al servizio delle persone. Lo scenario che il gruppo immagina e vuole anticipare spazia dall’introduzione dei primi sistemi di intelligenza artificiale fino alle piattaforme evolute per la gestione automatizzata degli investimenti, in una logica di piena integrazione tra la componente umana e quella digitale del servizio.
La digital transformation passa anche dalla sinergia tra player che hanno core business diversi. Ricordiamo infatti che a inizio anno è stato annunciato un accordo tra Intesa Sanpaolo, TIM e Google Cloud per la creazione di due regioni cloud a Torino e Milano su cui l’istituto di Ca' De Sass costruirà i propri servizi digitali. Il tutto all'interno dei data center di Telecom Italia.
Intesa Sanpaolo si è impegnata a migrare parte del proprio sistema informativo sui servizi cloud di Google, appoggiandosi sui data center di TIM. Con questo nuovo progetto verrà inaugurata a Torino un'infrastruttura tecnologica per erogare servizi cloud di Google e creare un centro per l'intelligenza artificiale e il sostegno alle società innovative.
Alla luce dei tre temi analizzati, ad attirare la nostra attenzione è stato il certificato Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277766841 che ha come sottostanti ENEL, STMicroelectronics e Intesa Sanpaolo. Al momento della scrittura il Worst of è rappresentato dalle azioni Intesa Sanpaolo. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul principale titolo del settore bancario italiano.
Intesa Sanpaolo: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Intesa Sanpaolo appare costruttivo se si osserva il grafico settimanale. I corsi hanno ripreso la via del rialzo dopo aver segnato una figura di doppio minimo in area 1,4050 euro, modello di inversione che è stato validato con il breakout di 1,94 euro a novembre 2020. Il target naturale di questo pattern di inversione proietterebbe i prezzi di Intesa Sanpaolo al di sopra del livello orizzontale a 2,35 euro, al quale i corsi hanno – per il momento - trovato una coriacea resistenza.
Nonostante ciò il trend rimane costruttivo con i prezzi che si mantengono al di sopra della trendline ascendente che conta il minimo di ottobre 2020 e quello registrato a gennaio 2021, ora transitante a 2,18 euro.
Una rottura della resistenza statica precedentemente menzionata darebbe modo alle quotazioni di riportarsi oltre i top pre pandemia di Covid-19, mentre un target più ambizioso potrebbe essere identificato a 2,70 euro dove transita la trendline discendente pluriennale che collega i top di luglio 2015 con i massimi registrati tra febbraio e aprile 2018.
Puntare al cambiamento con i Certificati
Come evidenziato precedentemente, la situazione descritta è interessante se si guarda al Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277766841. Questo prodotto è quotato dal 18 marzo 2021 sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 100 euro e con scadenza massima di 24 mesi.
Il prodotto consente all’investitore di beneficiare di un flusso cedolare trimestrale in euro del 4,10% lordo (16,40% annualizzato lordo) a condizione che, alle varie date di valutazione, il sottostante con la performance peggiore del paniere sia pari o superiore alla Barriera (5,7267 euro per ENEL, 21,161 euro per STMicroelectonics e 1,5855 euro per Intesa Sanpaolo).
Sempre su base trimestrale, dal secondo trimestre, se il sottostante con la performance peggiore del paniere è pari o superiore al suo rispettivo Strike (8,181 euro per ENEL, 30,23 euro per STMicroelectonics e 2,265 euro per Intesa Sanpaolo), il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e si riceverà il Valore Nominale pari a 100 euro più il Premio del periodo e quelli eventualmente non pagati in precedenza.
Alla Data di Valutazione Finale, il 15 marzo 2023, a condizione che il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, potranno verificarsi due scenari:
- Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o superiore alla Barriera, si riceverà il Valore Nominale di 100 euro più il premio del periodo e quelli non eventualmente pagati in precedenza.
- Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o inferiore alla Barriera sul Capitale l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore del paniere, con conseguente perdita sul capitale investito.
Il certificato scambia attualmente sui 104,65 euro in acquisto, prezzando di fatto l’elevata probabilità di ricevere il primo premio di 4,10 euro lordi a giugno.
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