Novità per quanto riguarda il mercato italiano degli Investment Certificate. Da oggi 14 giugno 2021 Intesa Sanpaolo ha emesso, tramite la divisione IMI Corporate & Investment Banking, una gamma di 29 nuovi Certificati Cash Collect su azioni di Italia, Europa e Stati Uniti.
Quotati sul mercato SeDeX di Borsa Italiana, i nuovi prodotti dell’istituto di Ca’ De Sass hanno avuto un prezzo di emissione di 100 euro e prevedono il pagamento di un flusso cedolare periodico caratterizzato da premi incondizionati e condizionati. Vediamo quindi i dettagli di questi Certificate che possono rendere fino al 11,44% all'anno.
Certificati Cash Collect di Intesa Sanpaolo: i dettagli dell'emissione
I nuovi Certificati Cash Collect di Intesa Sanpaolo appartengono alla categoria ACEPI dei Certificati a capitale condizionatamente protetto sono emessi ad un prezzo di 100 euro e, a seconda del sottostante, presentano premi mensili che vanno dall’1,08% all’2,86% sul prezzo di emissione. Su base annua il guadagno potenziale lordo va dal 4,32% al 11,44%. Hanno una durata di 18 mesi e Barriera osservata unicamente alla scadenza.
Una caratteristica peculiare di questi prodotti è quella relativa alle prime due cedole, che sono incondizionate. A partire dal 9 marzo 2022 poi, il bonus verrà incassato solo se il prezzo del sottostante è pari o superiore a quello del Livello Barriera.
Tutti i prodotti scadranno l’9 dicembre 2022 e sono dotati di una Barriera di tipo europeo, osservata solo a scadenza, posta tra il 60% e l’80% dello Strike Price iniziale. Ricordiamo che la prima data di osservazione è prevista il 9 settembre 2021. Le successive saranno: il 9 dicembre 2021, il 9 marzo, il 9 giugno, il 9 settembre e il 9 dicembre 2022. Alla scadenza potranno verificarsi due scenari:
- Se il prezzo del sottostante sarà pari o superiore a quello della Barriera, l’investitore riceverà i 100 euro di valore nominale del Certificate maggiorato dell’ultimo premio non pagato;
- Se il prezzo del sottostante sarà inferiore a quello della Barriera, il Certificato inizierà a replicare l’andamento del suo sottostante e l’investitore subirà una perdita commisurata a quella dell’investimento diretto nel titolo.
I sottostanti dei Cash Collect di Intesa Sanpaolo
L'ultima emissione di Cash Collect di Intesa Sanpaolo ha come sottostanti azioni italiane, europee e statunitensi. La gamma portata sul mercato permette all'investitore di prendere posizione su alcune delle più importanti aziende ad alta capitalizzazione del mondo, potendo così contare anche sulla possibilità di diversificare il proprio portafoglio non solo da un punto di vista geografico ma anche a livello settoriale.
L'investitore può infatti scegliere tra società attive nel campo tecnologico, energetico, industriale o finanziario. Nello specifico i sottostanti di questa emissione sono: ENI, Ford Motor, EDF, Illumina, Saipem, Deutsche Bank, Renault, Boeing, UniCredit, General Motors, Société Générale, Netflix, Volkswagen, Leonardo, Ebay, Stellantis, Repsol, BP, Royal Dutch Shell, ING, Mediobanca, Vodafone, Telefónica, AT&T, Assicurazioni Generali.
Certificati Cash Collect di Intesa Sanpaolo: un esempio pratico su ENI
Per fare un esempio guardiamo al Certificato Cash Collect su ENI con ISIN IT0005449571. Alle prime due date di valutazione il prodotto pagherà due cedole da 1,68 euro, per un totale di 3,36 euro.
Nei successivi mesi l’investitore riceverà il premio solo se il titolo quoterà a un valore pari o superiore al livello Barriera (8,3552 euro). Le azioni ENI non dovranno perdere più del 20% dal loro Strike Price iniziale, posto a 10,444 euro. Questa condizione varrà per tutte le date di osservazione prevista prima della scadenza.
Nel giorno di scadenza del certificato, l’9 dicembre 2022, l’investitore percepirà il prezzo di emissione del certificato di 100 euro maggiorato dell’ultimo premio condizionato pari 1,68 euro qualora il valore delle azioni ENI - alla data di valutazione finale - dovesse essere pari o superiore del Livello Barriera pari a 8,3552 (80% del Valore iniziale del sottostante). In caso contrario l’investitore subirebbe una perdita commisurata a quella che avrebbe ottenuto investendo direttamente nell’azione sottostante.