Il settore delle criptovalute torna a tremare con un altro scossone che potrebbe avere delle conseguenze pesanti sulle quotazioni. Il prestatore crittografico Silvergate Capital Corp. sta affondando nel pre-market di Wall Street, segnando una perdita di oltre il 47%. A innescare le vendite l'annuncio che l'approvazione dei conti annuali è stata posticipata e che la società potrebbe incontrare difficoltà nella prosecuzione dell'operatività.
La presentazione della relazione contabile era prevista per il 16 marzo, ma da quanto annunciato dalla società l'impegno non potrà essere rispettato. Tra l'altro, in un deposito normativo presso la
Securities and Exchange Commission, Silvergate ha segnalato la
vendita di titoli finalizzata al rimborso dei debiti e che
ulteriori perdite rischierebbero di renderla sottocapitalizzata. Nell'ultimo trimestre del 2022, l'azienda ha registrato una perdita di 1 miliardo di dollari.
Silvergate: anamnesi di un crollo
Per un certo periodo il modello Silvergate ha funzionato, entusiasmando i suoi azionisti. Infatti, la banca assorbiva i depositi in contanti dalle imprese crittografiche per investire in asset con un minore livello di rischiosità. Il giocattolo si è rotto quando l'impero FTX di
Sam Bankman-Fried è crollato a novembre e i clienti della banca si sono ritirati in massa, costringendola a
scaricare le partecipazioni in perdita.
"La società è attualmente in procinto di rivalutare le proprie attività e strategie alla luce delle sfide commerciali e normative che deve attualmente affrontare", ha scritto Silvergate in un comunicato. In questo momento, vi è un'indagine in corso della Procura federale di Washington in merito ai rapporti tra il prestatore con sede a La Jolla, California, FTX e la società commerciale collegata Alameda Research. Da questa inchiesta potrebbero venire fuori altre situazioni poco gradevoli che metterebbero ulteriormente a rischio la sopravvivenza di Silvergate.
Silvergate: gli analisti vedono nero
Se il calo che si sta registrando nelle negoziazioni prima del suono della campanella di Wall Street dovesse essere confermato durante la seduta, le azioni Silvergate potrebbero toccare il minimo storico del 2020 a 7,60 dollari. Dal top di novembre 2021 a 239,26 dollari, le azioni sono sprofondate di circa il 96% a 13,53 dollari, come da ultima chiusura.
JP Morgan ha declassato il rating sul titolo da Neutral a Sell, ritirando il suo obiettivo di prezzo. "Ora vediamo un elevato rischio di ulteriore ribasso delle azioni, dato che c'è il rischio che la banca non sia in grado di rimanere in attività", hanno scritto gli analisti di JP Morgan in una nota. "La vendita di ulteriori titoli suggerisce che l'azienda sta affrontando continue sfide di liquidità", hanno aggiunto.
Secondo Todd Baker, senior fellow presso il Richman Center for Business, Law and Public Policy della Columbia University, quanto sta accadendo "conferma i timori che molti regolatori hanno avuto. Se questa banca fallisce, sarà considerata un esempio del perché le banche dovrebbero essere estremamente conservatrici nel trattare con le società crittografiche". Tuttavia, anche nel caso in cui si evitasse la bancarotta, "i travagli di Silvergate alimenteranno una cautela ancora maggiore da parte dei regolatori", ha aggiunto Baker.
Wayne Huang, co-fondatore e CEO di XREX, un exchange USD-crypto con sede a Taipei, ha affermato che le vicende di Silvergate evidenziano "quanto sia diventato interconnesso e vulnerabile il crypto banking". Per questo, è importante "avere una solida rete bancaria per le aziende crittografiche, invece dell'eccessiva dipendenza da diverse banche", ha concluso.