Con un calo degli utili del 52%, la trimestrale di Meta Platforms ha scioccato il mercato. Chi, lo scorso anno, aveva puntato sulle ex azioni Facebook facendo affidamento sul lancio del
metaverso è rimasto terribilmente scottato.
Solo quest'anno il gigante social ha perso quasi tre quarti di capitalizzazione e sarà difficile, in special modo in un contesto molto sfidante come quello attuale, che il titolo riprenda il suo corso.
Anche allungando l'orizzonte temporale lo scenario non cambia: se si fossero comprate le azioni cinque anni fa, oggi si avrebbe la metà del capitale investito. E questo potrebbe rappresentare un segnale inquietante del declino della big tech. "Non riteniamo che, nel periodo attuale, un investimento possa produrre un forte rialzo", ha affermato Christian Putz, fondatore e gestore di portafoglio presso ARR Investment Partners.
A festeggiare la pubblicazione degli ultimi dati trimestrali sono invece stati i venditori allo scoperto: in soli due giorni, stando ai dati forniti da S3 Partners, gli "shortisti" su Meta hanno incassato oltre 1 miliardo di dollari. In questo momento, Meta è il secondo short più redditizio nel 2022, riporta Ortex Analytics. Meglio hanno fatto solo gli shortisti di Tesla, che solo nel mese di ottobre hanno guadagnato circa 2,5 miliardi di dollari. "In termini di shorting, Meta potrebbe presentare una buona opportunità di investimento, dato il minore utilizzo del social e la diminuzione della spesa pubblicitaria", ha detto Putz.
Meta Platforms: il futuro è dei venditori allo scoperto?
I venditori allo scoperto stanno esercitando un ruolo chiave nel tracollo del colosso di Menlo Park, rimasto impantanato nel metaverso. L'azienda ha puntato molto su una cosa che potrebbe letteralmente rivoluzionare il modo di interagire delle persone, ma che se non avrà successo rischia di far sprofondare una società che fino a qualche anno fa sembrava inattaccabile.
Nei primi 9 mesi di quest'anno,
Meta ha speso 9,4 miliardi di dollari per il metaverso e, secondo gli esperti, potrebbe arrivare a un esborso di 100 miliardi di dollari nell'arco di cinque anni. Il ritorno però ancora non si vede, nel senso che i prodotti dell'azienda basati sulla realtà virtuale stentano a decollare.
Mark Zuckerberg ha invitato gli investitori ad avere pazienza promettendo grandi ritorni futuri, ma il malcontento serpeggia e la fiducia è in fase calante.
Recentemente uno dei più importanti azionisti,
Altimeter Capital, ha inviato una lettera all'azienda suggerendole di
dimezzare la spesa annuale per la costruzione del metaverso a 5 miliardi di dollari. "Un investimento stimato di oltre 100 miliardi di dollari in un futuro sconosciuto è sovradimensionato e terrificante, anche per gli standard della Silicon Valley", ha dichiarato Brad Gerstner, fondatore e CEO di Altimeter Capital. Tuttavia, non sembra che la missiva sia stata presa in considerazione.
Il metaverso non è però l'unica nota dolente. Il terzo trimestre ha riportato alla luce un problema che sta colpendo quasi tutte le aziende: la pubblicità. Gli inserzionisti hanno tagliato il budget di spesa a causa dell'inflazione e dei timori recessivi; di conseguenza, per società come Meta, i cui ricavi derivano per la stragrande maggioranza dalla pubblicità (98%), questo rappresenta un colpo letale.
Le prospettive, quindi, non fanno ben sperare per chi vuole puntare al rialzo, mentre potrebbero continuare a essere terreno fertile per i venditori allo scoperto. "Essenzialmente il mercato sta dicendo che Meta deve ricominciare tutto da capo per ricostruire il suo business", ha detto John Tierney, consulente e stratega di Macro Hive.