Per la prima volta in 16 mesi, in quest'ultima settimana borsistica Meta Platforms ha scavalcato Tesla in termini di capitalizzazione di mercato. È successo nella giornata di giovedì, quando alla fine delle contrattazioni a Wall Street, Meta ha raggiunto un valore di mercato di 552,4 miliardi di dollari e Tesla ha visto la market cap attestarsi a 515,7 miliardi.
A determinare l'avvicendamento all'ottavo posto della classifica delle società più capitalizzate della Borsa americana, il crollo delle azioni Tesla di quasi il 10% dopo il rilascio di una trimestrale che ha preoccupato gli investitori. Fino ad allora le azioni Meta erano salite del 77% quest'anno, mentre il titolo Tesla era cresciuto del 32%.
Meta supera Tesla a Wall Street, perché?
Cosa sta realmente accadendo? Gli investitori hanno preso a vendere il titolo della casa automobilistica di Palo Alto dopo la presentazione dei conti trimestrali. In realtà, i risultati sono stati anche migliori rispetto alle aspettative e la società ha fornito alcuni aggiornamenti importanti riguardo il tanto atteso Cybertruck, il pick-up elettrico che sarà lanciato entro la fine dell'anno, e la tecnologia della guida autonoma. Ciò che invece non è andato giù agli investitori riguarda il fatto che le vendite sono aumentate ma i margini aziendali sono diminuiti.
Questo è successo perché Tesla ha effettuato quest'anno ben
sei tagli al prezzo delle auto per far fronte al calo della domanda. Le ultime sforbiciate, arrivate prima dei conti, hanno riguardato il crossover Model Y e l'auto a trazione posteriore Model 3. In più i costi di input sono aumentati per via del rincaro delle materie prime e dello stoccaggio. La cosa ancor più grave è che l'amministratore delegato
Elon Musk ha annunciato che nei prossimi mesi l'azienda si concentrerà maggiormente nel
mantenere intatta la quota di mercato pittosto che realizzare guadagni. Ciò apre le porte a ulteriori tagli al prezzo delle auto, oltre quelli già effettuati.
Tuttavia, dopo il capitombolo delle azioni in Borsa, la società ha deciso di aumentare i prezzi dei veicoli elettrici premium Model S e X. L'innalzamento è stato rispettivamente del 2,6% a 97.490 dollari e del 2,9% a 87.490 dollari, sebbene i prezzi ancora si trovino più bassi del 20% rispetto all'inizio dell'anno dopo una serie di tagli.
Se questi venti contrari hanno penalizzato il titolo Tesla, vi sono invece fattori favorevoli che hanno dato maggiore risalto alle azioni Meta. Il CEO del colosso di Menlo Park,
Mark Zuckerberg, ha affermato giovedì che
l'azienda non esclude ulteriori licenziamenti in futuro, oltre i 21 mila lavoratori lasciati a casa a partire da novembre. Inoltre, l'imprenditore ha annunciato che le assunzioni in futuro rallenteranno.
Queste notizie sono accolte sempre favorevolmente dagli investitori, che hanno fatto molta pressione sul management affinché effettuasse una ristrutturazione dei costi aziendali dopo il drammatico calo dei ricavi pubblicitari. In verità, alcuni azionisti di spicco hanno cercato di convincere Zuckerberg a
dimezzare l'enorme spesa per la costruzione del metaverso, che ogni anno costa a Meta oltre 10 miliardi di dollari. Su questo aspetto però il 38enne newyorchese mostra una resistenza granitica. La via prescelta è quella di tagliare il personale in varie posizioni aziendali. Per il momento, sembra che la strategia stia dando i suoi frutti, almeno a giudicare dall'andamento in Borsa delle azioni.