Dopo l'arrivo del Covid-19, le materie prime hanno occupato un ruolo centrale: la crisi di approvvigionamento innescata dalla pandemia ha creato uno squilibrio nel mercato delle commodity che ha innescato un'impennata dei prezzi. La guerra Russia-Ucraina ha aggravato la situazione, poiché i due Paesi sono tra i più grandi produttori ed esportatori al mondo di materie prime.
Le grandi aziende hanno sfruttato l'aumento delle quotazioni, grazie alla loro capacità di determinazione dei prezzi, e ciò si è riflesso nelle quotazioni di Borsa. Vediamo quindi tra le società minerarie chi sono quelle che hanno maggiore considerazione nel mercato, facendo una classifica delle 10 aziende più capitalizzate (dati al 5 febbraio).
BHP Group
Il primo posto è occupato dalla compagnia australiana BHP Group, con un valore di mercato di 169,74 miliardi di dollari. La società, nata dalla fusione tra BHP Limited e Billiton Plc, estrae minerale di ferro, rame, alluminio, manganese e leghe di ferro in cromo. Inoltre, esporta carbone per l'industria siderurgica ed energetica. L'attività attraverso cui si articola il business è svolta mediante sette segmenti: Petroleum, Aluminum, Base Metals, Carbon Steel Materials, Diamonds and Specialty Products, Energy Coal e Stainless Steel Materials. Le azioni alla Borsa di Sidney sono aumentate del 23,48% nel 2022 e del 5% da inizio di quest’anno.
Rio Tinto
In seconda posizione troviamo Rio Tinto, che ha una capitalizzazione di 121,09 miliardi di dollari. La multinazionale anglo-australiana è specializzata nella ricerca, estrazione, lavorazione e commercializzazione di alluminio, rame, carbone, diamanti e minerale di ferro. Il portafoglio di attività viene gestito attraverso siti in varie parti del mondo, tra cui Stati Uniti, Mongolia, Cile, Indonesia, Australia, Canada e Sud Africa. Le azioni alla Borsa di Londra sono salite del 19,50% lo scorso anno, mentre dal 1° gennaio 2023 il titolo sta guadagnando 5,7 punti percentuali.
Glencore
Sul podio figura anche Glencore, che si trova al terzo posto con un market cap di 84,71 miliardi di dollari. La compagnia con sede a Baar, Svizzera, produce e commercializza rame, zinco, piombo, nichel, alluminio e ferro grezzo. Tra l'altro, svolge anche attività industriali come estrazione, fusione, raffinazione e deposito di petrolio, nonché stoccaggio, movimentazione e trasformazione di prodotti agricoli come cereali, semi oleosi, cotone e zucchero. Quotate a Londra, le azioni Glencore hanno fatto un balzo del 50,33% l’anno passato, mentre in quello in corso viaggiano poco sopra la parità.
Vale S.A.
Quarto posto per la compagnia brasiliana Vale S.A., con una capitalizzazione di 80,36 miliardi di dollari. Costituita dal governo brasiliano con lo scopo di controllare le risorse minerarie del Paese, Vale S.A. è divenuta privata negli anni '90 e da lì ha iniziato un grande processo di espansione anche all'estero. L'azienda è il più grande produttore di minerale di ferro del mondo, ma la sua attività si estende anche nell'estrazione di nichel, carbone, rame e metalli preziosi. Le azioni alla Borsa di New York sono cresciute del 21,04% nel 2022 e del 2,06% quest’anno.
China Shenhua Energy
China Shenhua Energy ricopre la quinta posizione con un valore di mercato di 79,97 miliardi di dollari. Al momento, l'azienda risulta la più grande impresa mineraria di carbone di proprietà statale a livello mondiale. La sua attività produttiva riguarda l'estrazione, la raffinazione e la vendita del combustibile, oltre alla generazione e vendita di energia elettrica in Cina. Il titolo alla Borsa di Shanghai ha guadagnato il 22,65% lo scorso anno. Quest’anno il rialzo è arrivato finora al 2,28%.
Freeport-McMoRan
Sesto nella classifica troviamo Freeport-McMoRan, compagnia americana specializzata nell'estrazione e nella vendita di rame, oro e molibdeno. L'azienda ha una capitalizzazione di Borsa di 61,68 miliardi, per effetto di un rialzo del 13,58% da inizio 2023. L’anno scorso però il titolo ha perso l’8,94%, figurando la peggiore del gruppo delle top ten per capitalizzazione in termini di performance nei mercati finanziari.
Southern Copper
In settima posizione staziona Southern Copper, con un valore di mercato di 58,50 miliardi di dollari. La compagnia messicana è specializzata nella produzione di rame, molibdeno, zinco e argento, che realizza soprattutto nel nord del Messico e nel sud del Perù. Alla Borsa di New York, le azioni hanno perso il 2,14% nel 2022, ma quest’anno sono in crescita del 25,30%.
Anglo American
Anglo American si trova all'ottavo posto della graduatoria, grazie a una capitalizzazione di 57,11 miliardi di dollari. L'azienda con sede a Londra è nata dalla fusione tra la sudafricana Anglo American Corporation of South Africa e la società mineraria lussemburghese Minorco. Il focus dell'attività riguarda i diamanti, il rame, il platino e prodotti sfusi. Le azioni alla Borsa londinese sono salite dell’8,40% nel 2022 e del 5,5% nel 2023.
Ma'aden
Il nono posto è occupato da Ma'aden, compagnia saudita per metà controllata dal governo di Riyadh. La società è specializzata nell'estrazione di oro e metalli di base, ma ha anche molte raffinerie di alluminio. La sua capitalizzazione è di 48,19 miliardi di dollari, frutto di una straordinaria performance delle azioni alla Borsa saudita nel 2022 (+64,84%) e del 10,97% nel 2023.
Fortescue Metals Group
Conclude al classifica della 10 compagnie minerarie più capitalizzate Fortescue, con un market cap di 47,09 miliardi di dollari. La principale attività dell'azienda australiana consiste nella produzione del minerale di ferro, ma ha anche una buona presenza in acciaio, oro, rame e litio. A Sidney le azioni Fortscue si sono incrementate di 6,77 punti percentuali l’anno passato, mentre in quello in corso sono salite del 7,02% fino a questo momento.