- Trovato l’accordo tra democratici e repubblicani per combattere la crisi da coronavirus
- Il piano include misure e agevolazioni per famiglie e imprese per un totale di 2mila miliardi di dollari
- Trump, a differenza della comunità scientifica, spera di arrivare ad una normalizzazione dell’economia per Pasqua
Arriva la quadratura del cerchio. Almeno per gli Usa. Infatti in nottata è arrivato l’accordo tra repubblicani e democratici sugli aiuti economici per la crisi da coronavirus.
Il piano da 2mila miliardi
Un piano che arriva alla cifre di 2mila miliardi di dollari, con alcune misure straordinarie sul fronte fiscale. Nel giro di 15 giorni la posizione del presidente Usa Donald Trump sull’epidemia si è letteralmente ribaltata. Le sue affermazioni sul fatto che il Covid altro non fosse che qualcosa non più grave di un’influenza sono state contraddette da molti governatori. In alcune zone come New York ad esempio, sono state già prese misure draconiane che chiudono ristoranti, musei e cinema, oltre ad ogni luogo di aggregazione. Non solo, ma come in Italia, anche la maggior parte di fabbriche e industrie sono state chiuse.
Trump resta ottimista
Misure che di fatto hanno svuotato la megalopoli e di fronte alle quali, giocoforza, Il presidente si è dovuto piegare. Da qui la volontà di trovare un accordo in Congresso con i democratici, accordo arrivato ieri notte dopo una maratona estenuante durata giorni. Trump ha quindi firmato una serie di provvedimenti che parlano addirittura di assegni diretti alle famiglie. Ma le idee di fondo dell’inquilino della Casa Bianca non sono cambiate più di tanto. Infatti la sua intenzione è quella di riaprire tutto per Pasqua. Nonostante la posizione nettamente contraria di tutta la comunità scientifica. Anche perché le proiezioni degli analisti temono un tasso di disoccupazione che nei prossimi mesi potrebbe saltare dal 3,4% attuale al 30%.
La reazione di Wall Street
Per questo motivo il piano di aiuti, i cui particolari ancora non sono stati resi noti, si basa anche su prestiti agevolati per famiglie e piccole imprese. A queste misure si aggiungono anche: assicurazione per la disoccupazione e tagli alle tasse. Immediata la risposta di Wall Street. Il Dow Jones ha chiuso la sessione con un rialzo dell'11,37% a 20.704 punti, l’’S&P 500 a +9,38% (2.447 punti) mentre il Nasdaq è arrivato a +8,12% (7.417 punti). Ad ogni modo il tycoon non intende trascinare la cosa per le lunghe anche perché il 2020 è un anno di elezioni. Sempre che il coronavirus e la sua diffusione in Usa le permettano.