- La fase uno dell'accordo tra Usa e Cina potrebbe non concludersi come ci si aspettava, le borse asiatiche chiudono in calo;
- Prime trimetrali positive a Wall Street, ma l'inflazione americana frena;
- Il petrolio recupera un pò di terreno dopo i cali recenti, Maire Tecnimont vola a Piazza Affari.
Alcune nubi sui mercati
E' arrivato finalmente il fatidico giorno della firma tra le massime cariche degli Stati cinese e americano, ma tutto l'entusiasmo che ha accompagnato l'evento fino ad ora è stato smorzato nella notte da ciò che scrive Bloomberg a proposito dei dazi che avrebbero dovuto essere eliminati nella fase uno della trattativa. Secondo il quotidiano di economia e finanza alcune tariffe rimarranno in vigore almeno fino alle elezioni presidenziali e solo dopo ci saranno altri incontri per valutare la possibilità di riduzioni parziali o totali.
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, il Wall Street Journal aveva toccato il tema dell'alta tecnologia, riferendo che gli Usa avrebbero in gestazione delle ulteriori restrizioni per le società cinesi legate alla telefonia. Il bersaglio ovviamente è Huawei accusato di spionaggio per conto della Repubblica Cinese, per questa ragione alcuni parlamentari statunitensi vorrebbero non solo arginare in qualche modo il colosso cinese ma anche avanzare un piano di sostegno alle società americane nel settore.
E' chiaro che queste notizie avvelenano un clima che ormai rasentava un apparente idillio, riportando in guardia i mercati che rallentano la corsa e in Asia soprattutto chiudono in calo.
Ad appesantire la situazione la notizia anche di un attacco missilistico ad una base Usa in Iraq dal fronte iraniano che non ha causato vittime ma che fa pensare che sulla questione mediorientale probabilmente si sono date troppe cose per scontate.
Inizia la stagione delle trimestrali in Usa
Ieri ha preso il via la serie dei risultati aziendali che interesseranno i listini di Wall Street nei prossimi mesi e che possono fare da contraltare alle eventuali agitazioni di origine geopolitica. I risultati sopra le attese di JPMorgan, Citigroup e Delta Airlines non hanno provocato grossi scossoni, mentre Wells Fargo perde posizione dopo aver deluso gli analisti.
Sul fronte macroeconomico, invece, da segnalare i dati sull'inflazione americana mensile sotto le attese, mentre quella annuale si conferma al 2,3%. Questo fa calare i rendimenti dei Treasury Note all'1,80% e pone qualche interrogativo in merito all'atteggiamento della Fed. Nei giorni scorsi Powell aveva dichiarato di non rilevare oscillazioni significative sui prezzi al consumo, pertanto è possibile che la banca centrale almeno per il momento non si esponga più di tanto.
A Milano acquisti su Maire Tecnimont
Nei giorni scorsi l'allentamento delle tensioni in Medio Oriente avevano generato diffusi cali sui titoli legati al petrolio a Piazza Affari, grazie proprio al crollo del greggio che ha perso in poche sedute circa il 10%. Ieri vi è stato un parziale recupero dell'oro nero e nel settore delle medie e piccole capitalizzazioni gli investitori hanno premiato in modo particolare Maire Tecnimont che ha avuto uno sprint del 5%. Oggi sarà importante valutare l'effetto sul settore del razzo lanciato ieri sulla base americana a Baghdad per capire se le azioni saranno ancora sull'altalena o avranno raggiunto una fase di stabilizzazione.
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