- Jerome Powell: ripresa dell’economia già nella seconda metà dell’anno
- Usa: Pil in crollo ma nessuna Depressione in vista
- Giappone in recessione. Ma meno del previsto
Le ultime dichiarazioni del governatore Fed Jerome Powell fanno ben sperare sul futuro
Piena fiducia nell’economia Usa
Infatti il numero uno della Fed ha confermato la piena fiducia nell’economia Usa vista in ripresa già dalla seconda metà dell’anno. “Penso che ci siano buone probabilità per una crescita positiva nel terzo trimestre". Perciò meglio non scommettere contro l'economia Usa. Ago della bilancia, però, resta il vaccino contro il Covid-19, vaccino che, qualora dovesse arrivare, garantirebbe la svolta senza alcun dubbio. In altre parole: l’economia a stelle e strisce ce la farà, soprattutto se vista su un’ottica di medio-lungo periodo. Ma è anche vero, aggiunge Powell, che sono diversi gli elementi che parteciperanno a questa ripresa. E molti di questi sono indubbiamente legati al coronavirus.
Il vaccino sarà determinante
Prima di tutto la questione vaccino. Il suo arrivo sarà il fattore determinante per infondere sicurezza. O per lo meno per accorciare i tempi. Soprattutto in considerazione di una potenziale seconda ondata di contagi che viene data da più parti per certa già in autunno. Inoltre bisognerà valutare anche il comportamento degli statunitensi circa la loro fiducia nella ripresa dei consumi. Nel frattempo Powell ha anche confermato gli sforzi della Fed che, in collaborazione con il Dipartimento del Tesoro, ha varato una serie di iniziative di sostegno all’economia e al settore finanziario in generale, attraverso prestiti agevolati ai privati e acquisto di obbligazioni societarie e municipali. Il tutto per tentare di arginare la prevedibile ondata di disoccupazione che nel giro di qualche settimana è passata dai minimi storici del 3,4% all’attuale 14,7%.
Pil Usa
Altro argomento di grande interesse e al centro delle dichiarazioni di Powell, è stato il PIL del primo trimestre degli Stati Uniti. Nessuna depressione in vista secondo il governatore, nonostante un possibile -30% sul prodotto interno lordo di Washington. Infatti, come anche altri analisti hanno previsto, se è vero che il crollo della produzione e dei consumi è stato repentino a causa del coronavirus, altrettanto repentina sarà la ripresa. Questo perché le cause della contrazione non sono di natura sistemica ma solo una conseguenza di un congelamento delle attività produttive. Congelamento peraltro autoimposto all’economia per arginare la diffusione del virus. In altre parole una sorta di interruttore che le autorità stanno riaccendendo. Ecco perché, secondo Powell, già dal terzo trimestre sarà possibile intravedere un cambio di rotta.
Giappone in recessione
Cambio di rotta che non significherà un’economia ai livelli pre-pandemia, ma sicuramente in una situazione migliore di quanto visto nella prima parte dell’anno. Una piccola conferma, seppur indiretta, di quest'ultima considerazione, arriva dal Giappone. Il prodotto interno lordo del paese del Sol Levante, pur essendo crollato nel primo trimestre a -3,4% ha subito una contrazione inferiore alle attese. Infatti le proiezioni temevano un -4,6%. Innegabile che Tokyo sia in recessione ma la consolazione sta nel fatto che i risultati sono stati meno severi del previsto.