Il Trattato del Nord Atlantico, anche conosciuto come Patto Atlantico, è un trattato difensivo firmato da USA, Canada e vari Paesi dell'Europa occidentale il 4 aprile 1949 contro un attacco sovietico a Washington. Ha dato origine alla NATO (North Atlantic Treaty Organization), rappresentando nel corso della guerra fredda il cosiddetto blocco occidentale. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.
Patto Atlantico: cosa è, missione e quali Paesi ne fanno parte
L’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord è stata creata nel 1949 con il Patto Atlantico di "difesa collettiva” contro un attacco sovietico. Negli anni i Paesi membri sono diventati 30 in totale. Proprio un futuro allargamento con l’ingresso dell’Ucraina è una delle cause della crisi geopolitica che fa temere un conflitto tra Kiev e Mosca.
La NATO come accennato precedentemente è l’organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della Difesa. La sede è a Bruxelles e l’attuale segretario generale è il norvegese Jens Stoltenberg. Al momento sono 30 gli Stati che ne fanno parte, ma proprio gli ulteriori allargamenti previsti in un futuro prossimo sono una delle cause della crisi Russia-Ucraina.
Mosca teme infatti che l’adesione di Kiev metta in serio pericolo la sicurezza del Paese. Trattandosi di una nazione confinante, la Russia non vuole in alcun modo perdere il “cuscinetto” territoriale che la separa dal blocco occidentale.
Per capire ciò dobbiamo andare indietro di circa 70 anni. Dopo la Seconda guerra mondiale, il mondo si divise in due blocchi: l’Unione Sovietica da una parte e l’Occidente dall’altra, guidato dagli Stati Uniti.
Il timore di un dilagare dell’ideologia comunista portò all’idea di creare un’alleanza per garantire la sicurezza occidentale da eventuali mire di espansione sovietiche. I Paesi fondatori della NATO furono Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e USA.
Il concetto di base dell’alleanza era quello della “difesa collettiva” contro un attacco armato “contro una o più di esse”. Insomma un’azione militare dell’Unione Sovietica avrebbe trovato pronta una reazione collettiva da parte del blocco occidentale. D’altra parte i sovietici un’alleanza simile con l’istituzione del Patto di Varsavia.
La definizione di “guerra fredda” fu creata per esprimere il concetto di una guerra non combattuta sul campo. Un’altra definizione in uso all’epoca, infatti, era quella di “pace armata”. La “guerra fredda” contrapponeva politicamente, ideologicamente, economicamente e militarmente gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.
Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine dell’URSS, la NATO si è focalizzata sulla lotta al terrorismo internazionale. In particolare dopo l’11 settembre 2001, è sempre più preminente l’ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti.
NATO: struttura organizzativa
Rappresentando sia uno strumento di collaborazione politica che di cooperazione militare tra i Paesi membri, la NATO ha struttura sia politica sia militare. Ogni Paese membro ha una propria Delegazione nei quartieri generali a Bruxelles, i cui Rappresentanti permanenti formano il Consiglio del Nord Atlantico, che è il principale organo decisionale della NATO.
Il Consiglio del Nord Atlantico si riunisce almeno una volta a settimana per prendere decisioni politiche, integrando talvolta Ministri degli Esteri e della Difesa o Capi di Stato e di Governo. Il Consiglio è presieduto dal Segretario Generale. Le decisioni si prendono attraverso il consenso unanime, assegnando in tal modo un diritto di veto implicito a tutti i membri sulle diverse questioni.
Il vertice dell’organizzazione militare è costituito dal Comitato Militare, formato dai Capi di Stato maggiore della difesa dei Paesi membri, il cui compito è quello di decidere le linee strategiche di politica militare della NATO.
L’organismo esecutivo è composto dallo staff militare internazionale: quando il Consiglio decide di intraprendere operazioni militari, gli Stati membri contribuiscono con le proprie forze su base volontaria. La NATO in sé ha poche forze militari permanenti.
NATO: la procedura per entrare a far parte del Patto Atlantico
L'articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico spiega come nuovi Stati possano entrare a far parte della Nato. I membri possono invitare “previo consenso unanime" qualsiasi altro Stato europeo. Dunque sono possibili veti.
È il caso della Turchia che blocca l’ingresso di Cipro a causa delle dispute esistenti da decenni tra i due Paesi. Negli anni ’50, ai membri fondatori si unirono Grecia, Turchia e Germania (inizialmente solo Ovest), nel 1982 entrò la Spagna mentre nel 1997 furono invitati tre Paesi dell’ex blocco comunista: Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca.
Dal 1999 è stata ufficializzata la procedura per i nuovi ingressi: il Piano d'azione per l'adesione (MAP). Nel 2004 si è completato il processo di adesione di altri 7 Paesi ex sovietici: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Due anni dopo sono entrate nella NATO anche Albania e Croazia. Gli ultimi ingressi sono stati nel 2017 il Montenegro e nel 2020 la Macedonia del Nord.
I prossimi Paesi su cui è previsto l’ingresso nel meccanismo di adesione sono Bosnia Erzegovina, Georgia e Ucraina. Con la Serbia è in corso dal 2008 un meccanismo di pre-adesione chiamato Dialogo intensificato o Intensified Dialogue.
Anche l’Ucraina dal 2005 ha intrapreso questo dialogo e l’anno scorso ha ottenuto il MAP, approvato in Parlamento a gennaio 2022. In passato il Cremlino aveva già mostrato in più occasioni irritazione per l’avanzata della NATO, ma mai come in questo caso aveva reagito mobilitando le proprie forze armate. La tensione tra Russia e Ucraina è arrivata al punto che non si tratta più di una questione tra i due Paesi confinanti, ma tra Russia e Paesi NATO.