I miliardari cinesi stanno vivendo tempi duri con la più aspra delle repressioni che le aziende cinesi abbiano mai conosciuto da parte delle Authority del Paese. Le società tecnologiche in particolare hanno perso gran parte della loro capitalizzazione e con esse i loro grandi azionisti, che hanno visto sfumare una larga fetta della loro ricchezza sotto i colpi di Pechino.
Uno di questi è Colin Huang, il fondatore del colosso e-commerce Pinduoduo. Secondo il Bloomberg Billionaires Index, Huang ha perso oltre 27 miliardi di dollari quest'anno, dopo che le azioni della società sono sprofondate in Borsa di ben oltre il 40%. Ora il 41enne cinese può contare su una fortuna di 35 miliardi di dollari.
E pensare che si è reso partecipe di iniziative filantrope per rispondere agli obiettivi di Xi Jinping di fare della Cina un grande Paese che si prenda carico di colmare il divario di ricchezza tra la popolazione. Huang ha donato 2,4 miliardi di azioni della società a un ente di beneficenza nel 2020 e inoltre ha annunciato il mese scorso che la sua azienda avrebbe stanziato 1,5 miliardi di dollari per favorire lo sviluppo agricolo del Paese.
Quanto hanno perso gli altri miliardari cinesi
Nessuno finora ha perso come Colin Huang tra i paperoni cinesi, nemmeno il Presidente di China Evergrande, colosso immobiliare che sta naufragando sotto una montagna di debiti. Il depauperamento del patrimonio di Hui Ka Yan infatti è arrivato al momento a 16 miliardi di dollari.
Dei 10 miliardari più impoveriti nel 2021, ben 6 sono di provenienza cinese, tra i quali spiccano: Zhong Shanshan, Presidente di Nongfu Spring, società specializzata nell'acqua in bottiglia, che ha visto un calo della sua ricchezza di 18 miliardi di dollari e Pony Ma di Tencent che ha perso oltre 10 miliardi di dollari. Non compreso nel gruppo ma vittima della mannaia cinese è stato Jack Ma, che ha riscontrato una diminuzione del suo patrimonio di 6,9 miliardi di dollari.
Colin Huang: perché si è ridotto così tanto il suo patrimonio
Ma perché Colin Huang detiene il primato tra le vittime delle Authority di Pechino? La risposta va ricercata nella estrema vulnerabilità di Pinduoduo alla repressione del Governo cinese, secondo Kenny NG, strategist presso Everbright Sun Hung Kai Co. L'esperto ritiene che altre società come Alibaba e Tencent sono riuscite ad attutire il colpo perché hanno modelli di business più maturi e redditizi per il momento.
L'e-commerce con sede a Shangai è in vita da pochi anni e solo il mese scorso ha riportato il suo primo utile netto trimestrale. L'azienda è in continua crescita, tant'è che gli utenti attivi annuali hanno raggiunto quota 788 milioni superando i 779 milioni di Alibaba alla fine del 2020.
Tuttavia, questo per il momento non basta e infatti il valore di mercato dell'azienda è crollato dal picco di 178 a 125 miliardi di dollari quando il Dragone ha forzato la mano sulle tech cinesi. Huang attualmente possiede il 28% di Pinduoduo, ovviamente ne ha pagato lo scotto.