I mercati sono seriamente preoccupati per l'inflazione. Nonostante le rassicurazioni delle Banche centrali che continuano a rimarcare la temporaneità della crescita dei prezzi, gli investitori non si fidano. Il motivo sta nel fatto che, anche se la cosa fosse circoscritta a un periodo limitato dovuto all'aumento dei prezzi delle materie prime e alla ripresa economica, comunque gli effetti sull'economia saranno deleteri.
L'inflazione infatti è come una tassa sommersa perché erode risparmi e potere d'acquisto, di conseguenza alla lunga strozza i consumi delle famiglie e la produttività delle imprese. Forse i banchieri centrali hanno preso sottogamba la questione o forse vogliono evitare di allarmare oltremodo i mercati, fatto sta che il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato americani e l'oro che ha rialzato la testa sono segnali eloquenti dell'umore degli operatori.
Questi ultimi si stanno allontanando sempre più dai titoli tecnologici, i quali hanno trovato appoggio in questi anni su una crescita bassa dei livelli di prezzi per costruire uno straordinario rally di lungo periodo.
Investimenti: 4 modi per coprirsi dall'inflazione
La principale preoccupazione degli investitori in questo momento è trovare delle alternative al metallo giallo o ai titoli di Stato indicizzati per proteggersi dall'inflazione. Più di qualcuno ha caldeggiato l'ipotesi di guardare alle criptovalute per immunizzare il portafoglio, ma sembra evidente che l'eccessiva volatilità delle valute digitali sia in aperto contrasto con l'esercizio di una funzione protettiva. Pertanto vediamo 4 modalità valide che possono essere prese in considerazione o che quantomeno inducono a una riflessione:
Azioni correlati alle materie prime
Il boom delle materie prime che stiamo vivendo ha una grande incidenza sui prezzi. Infatti, un aumento del prezzo dei prodotti primari fa lievitare il costo di tutta la catena distributiva rendendo il prodotto finale più esoso. L'idea quindi di acquistare delle azioni che hanno una correlazione positiva con l'inflazione potrebbe risultare vincente.
Durante i periodi passati di grande inflazione tale strategia ha funzionato molto bene, con i titoli di petrolio, gas, prodotti dell'agricoltura, metalli e miniere che hanno sovraperformato gli indici. Lo stesso potrebbe accadere oggi; infatti da quando lo spauracchio dell'inflazione ha preso piede nei mercati, le azioni di questo tipo sono cresciute parecchio.
Investimento immobiliare
La crescita dei prezzi si riflette di norma principalmente nelle quotazioni delle case. Infatti negli ultimi tempi si sta avendo un nuovo boom immobiliare, soprattutto negli Stati Uniti.
Investire quindi in appartamenti da mettere a reddito, puntando a una rivalutazione negli anni potrebbe essere una soluzione in un mercato che si sta espandendo. Questo non necessariamente deve riguardare immobili ad uso abitativo, ma anche terreni non edificati o industriali.
Veblen Goods
I Veblen Goods sono beni che diventano più attraenti a mano a mano che aumentano di valore, creando una spirale che porta ad ulteriori aumenti. Tra questi vi sono ad esempio gli orologi di lusso. Basti pensare che da novembre 2020 il prezzo di un Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 15202ST è aumentato dell'89% e oggi vale circa 100.000 dollari.
Beni da collezione
Se oltre ad essere investitori si è anche collezionisti si possono fare anche ottimi affari stimolati dalla passione. Nell'ultimo anno le attese inflattive hanno spinto in alto le valutazioni di alcune categorie merceologiche. Ad esempio le monete rare e i fumetti hanno visto una crescita del 20% del prezzo, mentre il valore delle figurine del baseball è aumentato dal 15% al 40%.
Ad alimentare questo mercato hanno contribuito i piani fiscali dei Governi, soprattutto quello americano, che hanno trasferito liquidità nelle tasche delle persone. E sembra una banalità, ma con più denaro a disposizione si spende di più anche per gli hobby.