Nel webinar "In linea con l'economista" abbiamo analizzato il trend rialzista in corso e le decisioni prese dalle FED nell’ultima riunione dell’anno. La bassa volatilità così come i volumi contenuti hanno permesso ai mercati americani di vedere nuovi massimi storici.
Ma la diatriba tra rialzisti e ribassisti continua. Riportiamo in dettaglio i punti salienti del nostro webinar mensile, ma abbiamo presentato numerose sfumature che meritano un ascolto attento del video.
La FED è meno dovish rispetto alle aspettative degli investitori
La riunione della FED del 16 dicembre ha deluso gli operatori che si aspettavano dei cambiamenti sulla quantita’ e intensità del piano di quantitative easing. Nulla è stato cambiato rispetto a prima: fino a che non avremo l’insediamento del nuovo Presidente sarà difficile vedere nuovi elementi nella politica dell'istituto centrale USA.
La Banca Centrale si è limitata a dichiararsi pronta ad utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per raggiungere gli obiettivi di inflazione e di occupazione. IL QE verrà mantenuto fino a che non si noteranno miglioramente sostanziali di tali obiettivi. In sintesi, la FED c’e’ e si limiterà ad agire se ulteriormente necessario.
Perchè i mercati continuano a salire?
I mercati stanno festeggiando gli altri eventi, quelli legati al varo del pacchetto fiscale da 900 miliardi di dollari in USA e all’accordo sulla Brexit che sembra vicino alla conclusione. Quest’ultimo rimane un tema caldo, che richiederà grande attenzione da parte degli operatori professionali, anche durante le festività natalizie.
Gli acquisti continuano senza freni e, soprattutto, con basse coperture. I dati sull’open interest delle opzioni call in scadenza a dicembre mostrano un’elevata concentrazione, e qui scatta l’allarme. Perchè queste posizioni accumulate sono una bomba a orologeria, se vedranno delle prese di profitto durante le feste natalizie, procurando un veloce sell off, specie in caso di notizie negative (il mancato lancio del pacchetto fiscale da parte degli USA entro Natale).
Per dirla in parole povere, molti potrebbero preferire portare il guadagno a casa anziche’ farsi andare di traverso il cotechino. Occhio anche a Tesla che sta per entrare nell’ indice S&P 500. La sua risalita potrebbe venir meno, specie da chi ha acquistato il titolo per poi venderlo prima di questo evento.
Gli asset chiave e gli strumenti analizzati
Il mercato rimane ancora fortemente orientato al rialzo, nonostane alcuni periodi di leggera correzione. Non siamo di fronte ad eccessi simili a quelli di febbraio, ma è bene essere attenti a qualunque correzione, soprattuto per chi ha un portafoglio azionario con titoli growth. Soprattutto la prima settimana di gennaio va monitorata, per capire se la composizione del Senato USA rimarra’ mista o sara’ totalmente in mano dei Democratici.
Abbiamo quindi analizzato in dettaglio i livelli chiave long e short da seguire secondo le scie lasciate dalle mani forti. Bitcoin e oro sono diventati degli asset importantissimi; la moneta digitale viene comprato a man bassa da istituzionali e fondi, mentre l’oro è vicino a un mercato bullish decennale. Infine sono stati analizzati gli indici di Borsa S&P 500, NASDAQ-100, DAX, il dollaro USA, il petrolio WTI, l'argento, l'EUR/USD e GBP/USD.
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> "In linea con l'Economista" torna giovedì 21 gennaio alle 18:00. Iscrizioni QUI