Londra continua a pagare lo scotto del divorzio dall’Unione Europea. Se fino a pochi mesi fa la sede prediletta dalle aziende che volevano fare affari in Europa era proprio la capitale britannica, ora il panorama è cambiato.
Sono diverse le metropoli che, approfittando del clima di incertezza instauratosi dopo la decisione della Gran Bretagna di uscire dell’Europa, si stanno attrezzando per attirare investimenti stranieri e candidarsi come nuovi centri del business.
Amsterdam ha superato Londra come principale piazza affari europea lo scorso mese, in seguito principalmente alla fuga di capitali da Londra causata dalla Brexit. Una media di 9,2 miliardi di euro al giorno infatti risultano essere stati scambiati su Euronext Amsterdam e il ramo olandese di CBOE Europa, un incremento di oltre il 400% rispetto a dicembre 2020.
L'aumento del numero di scambi è stato quasi riflesso dalla brusca riduzione di 8,6 miliardi di euro del volume di trattative condotte a Londra, che di fatto perde la sua storica posizione di principale centro per gli scambi azionari del Vecchio Continente.
Il cambiamento è stato in gran parte generato dal divieto di operare su Londra per istituzioni finanziarie con base all'interno dell'UE, perché Bruxelles per il momento si è rifiutata di riconoscere i mercati azionari britannici, in quanto il Regno Unito non ha accettato di seguire le stesse regole di supervisione europee in seguito alla divorzio dall’Unione. La City resta però il centro dominante nel mondo per le contrattazioni valutarie e sui derivati.
Banca d’Inghilterra lancia l’accusa all’UE
La Banca d’Inghilterra lancia l’accusa all’Unione Europea. In un discorso rivolto ai servizi finanziari e professionali, Bailey ha sostenuto che la UE sta cercando di imporre alla Gran Bretagna regole più stringenti di quelle richieste ad altri partner, come la Svizzera o gli Stati Uniti: condizioni che, a suo avviso, sarebbero inaccettabili se imposte agli stessi europei.
“La Ue sta cercando di tagliare fuori il Regno Unito? Ma penso che sarebbe un errore, condurrebbe alla frammentazione dei mercati: e il problema della frammentazione dei mercati è che alza i costi per tutti, inclusi, tra l’altro, i cittadini europei”, ha detto Bailey.
Il timore è che il mancato accesso per la City alla finanza del Vecchio Continente possa far salire i costi di mutui e assicurazioni sia in Gran Bretagna che in Europa e che comporti un aggravio dei costi delle transazioni valutarie per le aziende che hanno scambi internazionali. L’accordo sulla Brexit raggiunto in extremis alla fine di dicembre copre infatti solo le merci: per la finanza e i servizi in generale l’uscita della Gran Bretagna dalla UE è stata di fatto un no deal, ovvero un divorzio senza intese.
Euronext: Italia primo mercato dopo acquisizione Borsa Italiana
L'AD di Euronext NV, Stéphane Boujnah, durante la conference call con gli analisti a commento dei risultati 2020 ha affermato che l’Italia sarà il maggiore mercato di Euronext dopo l’acquisizione di Borsa Italiana, il Belpaese sarà dunque ben rappresentato all’interno del gruppo.
Nonostante le ricadute della pandemia, Euronext ha realizzato una solida performance nel quarto trimestre e per tutto il 2020 con una crescita a doppia cifra in ricavi, EBITDA ed EPS adjusted. Questa crescita deriva dalla capacita' di Euronext di generare valore in un ambiente di trading volatile, rafforzando la sua posizione di mercato, e dalla sua continua diversificazione
Euronext ha chiuso il 2020 con un ricavi in crescita del 30,2% a 884,3 milioni di euro, principalmente grazie all'aumento dei ricavi da post trading, saliti del 69,1% a 177,2 milioni di euro, e di quelli da quotazioni, cresciuti del 12.8% a 145,5 milioni. Il gruppo, che controlla tra le altre le Borse di Parigi, Amsterdam e Bruxells e che conta di concludere l'acquisizione di Borsa Italiana entro la prima metà del 2021, ha registrato un EBITDA del 30,2% a 520 milioni e un utile netto a 315,5 milioni (+42,1% sul 2019).
In linea con la dividend policy del gruppo, Euronext proporrà ai soci un dividendo di 2,25 euro per azione, per un monte dividendi complessivo di 157,5 milioni, corrispondente a un payout del 50%. "Euronext ha ottenuto un'ottima performance nel quarto trimestre e per tutto il 2020 con una crescita a doppia cifra di ricavi, EBITDA ed EPS rettificato.Questa crescita deriva dalla capacità di Euronext di catturare valore in un ambiente di trading volatile, rafforzando la sua posizione di mercato, e dalla nostra continua diversificazione di successo, in particolare nell'attività di post trading che ora rappresenta il secondo maggior segmento del gruppo per ricavi", ha commentato Stéphane Boujnah, CEO del gruppo.
Euronext ha spiegato che nel quarto trimestre del 2021 sarà annunciata la nuova guidance al 2024 del gruppo che rifletterà il perimetro esteso della società, a seguito della prevista acquisizione del gruppo Borsa Italiana da LSE per 4,3 miliardi di euro. La società ha inoltre confermato l'obiettivo di completare l'acquisizione nel primo semestre 2021, dopo le residue autorizzazioni da parte dei regolatori ancora mancanti.