- Al via a Davos del World Economic Forum (WEF)
- In Svizzera il meeting riunisce imprenditori e politici da tutto il mondo
- Tema centrale: la minaccia climatica e i suoi impatti sull’economia
La crisi climatica sbarca a Davos. Al via (21-25 gennaio) il meeting internazionale che riunisce imprenditori e politici di primo piano da tutto il mondo. Al centro delle discussioni: il cambiamento climatico e l’impatto sul futuro, anche economico, del pianeta.
Pil mondiale a rischio
Oltre la metà del PIL mondiale potrebbe essere seriamente esposto a rischi di perdita a causa dei fenomeni meteo estremi che potrebbero moltiplicarsi in futuro. Gli esempi, ormai sotto gli occhi di tutti, vanno dagli incendi che per mesi hanno devastato l’Australia (e che ora si sono trasformati in inondazioni a causa dell’arrivo delle piogge torrenziali) alle temperature estive registrate in Norvegia a Capodanno. Per non parlare di un Natale senza neve a Mosca, evento storico come è storica la nevicata che, invece, si è vista in Arabia Saudita in questi giorni. In tutto questo, gli ultimi 12 mesi sono stati confermati come quelli con le temperature più calde mai registrate negli oceani.
I costi dei cambiamenti climatici
Non solo, ma il 2019 è stato il secondo anno più caldo per le temperature medie globali. Tutto questo è costato al mondo circa 44 trilioni di dollari di ricchezza globale con impatti per lo più sul settore alimentare ma anche su quello delle costruzioni e inevitabili ripercussioni sulla stabilità sociale mondiale. Migrazioni di massa, guerre per la conquista dell’acqua e possibili, forti carestie potrebbero essere realtà da affrontare nei prossimi anni. Intanto la settimana scorsa è arrivato dall’Europa il progetto per un nuovo Green Deal. Si tratta di una serie di investimenti su progetti per favorire la transizione verso la neutralità climatica entro il 2050.
L'impegno europeo
Un pacchetto da 100 miliardi per rimodellare anche gli schemi economici mondiali. Schemi che potrebbero essere rivisti anche a Davos dal momento che un altro tema centrale per i partecipanti sarà quello di rivedere il modello finanziario finora focalizzato sugli interessi degli azionisti. Un modello che potrebbe non essere più adatto di fronte alle nuove necessità collettive dei prossimi decenni.