Di origini italiane, ma con la mente in oriente. È conosciuto come il “trader filosofo” o “il re degli hedge fund”. Ecco chi è e perché è considerato un guru dei mercati finanziari
Nato a New York l’8 agosto 1949, Raymond Dalio, detto Ray, è un imprenditore statunitense e il fondatore di Bridgewater Associates, il più grande hedge fund del mondo. Nel giugno 2019 è, secondo Bloomberg, la 58a persona più ricca del mondo. La sua fortuna personale è stimata da Forbes nel gennaio 2020 in 18,7 miliardi di dollari. Ecco la sua storia.
Origini, studi e inizio carriera
Raymond Dalio nasce nel quartiere di Jackson Heights, nel distretto di Queens, a New York City. È figlio unico di un musicista jazz italoamericano, Marino Dallolio, che suonava il clarinetto e il sassofono nei jazz club di Manhattan, e di Ann, casalinga.
Cresce a Long Island dove frequenta una scuola pubblica, ma allo studio preferisce guadagnare qualcosa facendo il portamazze in un golf club frequentato da numerosi finanzieri di Wall Street.
Grazie ad uno di loro investe in Borsa a soli 12 anni comprando azioni della Northeast Airlines per 300 dollari e triplicando l'investimento dopo che la compagnia aerea si fonde con un'altra società. A 18 anni ha già un portafoglio di azioni del valore di alcune migliaia di dollari.
Dalio si laurea in finanza presso la Long Island University, quindi prende un MBA presso la Harvard Business School. Comincia a lavorare in una società di brokeraggio da dove viene licenziato per avere dato un pugno in faccia al suo capo. Successivamente si occupa di materie prime presso Dominick & Dominick LLC. Nel 1974 fa il broker di futures presso Shearson Hayden Stone.
Bridgewater Associates: l’hedge fund nei boschi
Nel 1975 fonda nel suo appartamento di due stanze a Manhattan la Bridgewater Associates, società di gestione degli investimenti, indirizzandosi sempre più verso quelli più rischiosi. Nel 1981 apre il quartier generale nei boschi vicino a New York, a Westport, nel Connecticut.
Quattro anni più tardi si reca per la prima volta in Cina rimanendone affascinato al punto da ritornarvi spesso e studiare profondamente il sistema e la cultura cinesi.
Dalio sposa la cultura e il sistema cinese, traendone alcune regole di vita che applicherà in azienda. Bridgewater diverrà un caso unico di company finanziaria mossa dalla filosofia orientale.
Secondo Dalio attraverso la meditazione è possibile non solo lavorare meglio, ma anche investire meglio. In Bridgewater la meditazione è un aspetto molto importante. Dal 2008, i dipendenti sono tenuti a seguire corsi sulle tecniche di meditazione trascendentale della durata di 4 mesi.
Nel 2005 la società, che opera utilizzando l'analisi quantitativa e gli algoritmi, è tra i maggiori hedge fund del mondo. Nel 2020 ha un patrimonio in gestione di 138 miliardi di dollari.
Nel 2007 Bridgewater prevede in anticipo la crisi finanziaria che scoppierà nel 2008 a causa dei problemi legati al mercato dei mutui subprime, è così una delle poche società a guadagnare mentre andranno in grande difficoltà e poi falliranno banche d'affari come Bear Stearns e Lehman Brothers.
L’anno seguente Dalio pubblica un saggio: "Come funziona la macchina economica, un modello per capire cosa sta succedendo adesso", spiegando il suo modello per la crisi economica.
Il suo fondo principale, Pure Alpha, investe dal 1991 sui macro-trend rendendo in media l'11,9% l'anno di fronte al 9,5% dell'indice azionario S&P500. Nel 2011 Dalio pubblica un libro di 123 pagine chiamato "Principles: Life Work", in cui delinea in oltre 200 "principi" la sua logica e filosofia personale per gli investimenti.
Lo stesso anno e quello seguente entra nell'elenco di Bloomberg Markets come una delle 50 persone più influenti, nel 2012 appare inoltre nella lista annuale del Time 100 tra le 100 persone più influenti nel mondo.
In quel periodo Dalio avvia anche una ristrutturazione a livello aziendale mantenendo la carica di presidente e di co-Ceo. Nel marzo 2017 si dimette dalla carica di co-Ceo mantenendo quella di presidente e co-responsabile degli investimenti.
Nel 2017 scommette al ribasso contro l'Italia, speculando su alcune blue chip - Generali, Enel, Eni - e su varie banche, tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo. Crede sempre nella Cina, dove è tra i pochi a poter operare direttamente sul mercato finanziario locale: dopo avere già ottenuto di gestire i miliardi all'estero delle istituzioni di Pechino, ha lanciato un fondo "Made in China" indirizzato agli investitori cinesi e internazionali.
Nel luglio 2019 Dalio ha chiesto una riforma del capitalismo descrivendo la disuguaglianza di ricchezza come un'emergenza nazionale. Nel novembre 2019 ha pubblicato un post sul suo blog in cui affermava che il capitale in eccesso, le responsabilità sociali non finanziate e i deficit del governo hanno creato una ricetta per il disastro, quella che ha definito un "cambio di paradigma".
Vita privata e filantropia
Dalio si è sposato dal 1976. La moglie Barbara è discendente della dinastia dei Vanderbilt. Risiedono a Greenwich, nel Connecticut. La coppia ha quattro figli, Devon, Paul, Matthew e Mark. Pratica quotidianamente la meditazione trascendentale.
Dal 2011, insieme a sua moglie, si è unito a Bill Gates e Warren Buffett in un circolo dove ha promesso di donare in beneficenza più della metà della sua fortuna durante la vita.
Attraverso la Dalio foundation, ha donato milioni di dollari alla David Lynch Foundation, che promuove la ricerca sulla meditazione trascendentale. La fondazione del top trader ha anche contribuito alla National Philanthropic Trust e il New York Presbyterian Hospital.