La BCE è pronta a combattere gli effetti recessivi del Coronavirus con una mossa senza precedenti. “Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie”, ha scritto su Twitter la Presidente della BCE Christine Lagarde - parole che mettono una pezza sulla sua ultima gaffe – specificando inoltre che “la BCE è pronta a superare i limiti che si è autoimposta pur di proteggere l’economia dell’Eurozona”.
Il nuovo programma si chiamerà PEPP, “Pandemic Emergency Purchase Program”, e proseguirà “finché la BCE non giudicherà che la crisi del Covid-19 è finita, ma in ogni caso non terminerà prima di fine anno”. L’istituto di Francoforte è quindi pronto a fronteggiare la pandemia con un massiccio acquisto di titoli di Stato. Un “bazooka” da 750 miliardi. Con la nuova arma della BCE, l’Eurotower guidato da Christine Lagarde abbatte infatti ogni limite precedente agli acquisti di emissioni e di bond governativi dei Paesi aderenti all’euro e decide di avere mano libera per intervenire nei tempi e nella misura giudicata necessaria.
BCE: i dettagli del PEPP
Cade in primo luogo il limite iniziale di 750 miliardi per gli interventi del nuovo QE pandemico. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha infatti stabilito, come si legge nella decisione 2020/440 della BCE, che gli acquisti saranno fatti in misura “necessaria e proporzionata” allo scopo di raggiungere gli “obiettivi del mandato” che, vista la situazione drammatica, non è più soltanto il raggiungimento dell’inflazione vicina ma inferiore al 2% annuo, ma soprattutto la stabilità del sistema finanziario dell’Eurozona nel suo complesso, la disponibilità di credito per l’economia reale e la difesa della moneta unica.
Un annuncio molto atteso da analisti e investitori, i quali si aspettano che la BCE possa concentrarsi sull’acquisto di titoli dei Paesi in particolare difficoltà venendo meno al cosiddetto “acquisto per capital key”, una regola che obbliga la Banca centrale europea ad acquistare titoli in proporzione al capitale detenuto dalla Banca centrale di ogni Paese, a sua volta all’incirca proporzionale al Pil.
Se il criterio della “capital key” non fosse derogato, saranno comunque permesse "fluttuazioni nella distribuzione dei flussi di acquisto nel tempo, fra classi di asset e giurisdizioni". Questo significa che gli acquisti potranno mirare a far crollare lo spread dei Btp e di altri titoli governativi, creando così le condizioni per bloccare ogni tipo di speculazione.
Il PEPP sarà accompagnato dal precedente programma da 120 miliardi e dal rinnovo dei 2.800 miliardi di euro di titoli già acquistati durante le precedenti iniziative portate avanti durante il mandato dell’ex Presidente Mario Draghi. La BCE comprerà titoli pubblici e privati che potranno avere una durata compresa tra 70 giorni e 30 anni, inclusi i titoli greci e i commercial paper, di fatto un pagherò cambiario, strumenti finanziari a breve termine che tengono in vita molte piccole e medie aziende, le maggiori vittime del lockdown.
Inoltre, l’Eurotower non dovrà più rispettare il limite del 33% per i titoli di Stato e del 50% per le emissioni sovrannazionali. Saranno acquistabili anche le emissioni del BEI, la Banca europea degli investimenti, e del MES, il Meccanismo europeo di stabilità. Nel caso di un’emissione di Eurobond, sollecitata in questi ultimi giorni dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e da altri leader europei, la BCE potrà quindi sottoscriverne l’importo totalmente.