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Una delle asset allocation più in voga tra gli investitori americani è quella proposta nell'All Seasons Portfolio
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Investimento bilanciato con forti convinzioni su asset volatili come le commodity ed i bond a lunga scadenza
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Pro e contro dell'All Seasons Portfolio, asset allocation replicabile anche da un investitore europeo
Negli Stati Uniti esistono asset allocation di portafoglio che hanno guadagnato in popolarità soprattutto con il contributo di alcuni celebri advisors che ne hanno fatto la loro bandiera costruendo delle vere e proprie carriere su questi modelli.
Facilmente replicabili attraverso prodotti di investimento a replica passiva come gli ETF, questi portafogli offrono anche agli investitori cosiddetti al dettaglio la possibilità di creare asset allocation snelle, poco costose e si presume efficienti.
Con la premessa che nessuna performance passata può essere considerata come una guida per il futuro, questa settimmana voglio cominciare a presentare uno di questi portafogli di investimento. A questo articolo ne seguiranno poi altri nelle prossime settimane. Il mio punto di riferimento per presentare questi portafogli è l’eccellente sito portfoliocharts.com.
All Seasons Portfolio: il portfolio bilanciato reso celebre da Tony Robbins
L’All Seasons Portfolio è stato reso celebre da Tony Robbins nel suo libro Soldi, Domina il gioco. Sette semplici passi per la libertà finanziaria. Di fatto questo portafoglio è una versione semplificata di un altro portafoglio altrettanto celebre creato da Ray Dalio. L’All Wheather Portfolio.
Visto dove sono stati sviluppati i modelli originari, questi portafogli di investimento sono ovviamente centrati sull’investitore americano. Possono tuttavia essere tranquillamente adattati sulle necessità di quello europeo sostituendo i prodotti US oriented con quelli in Euro.
Torniamo al nostro All Seasons Portfolio. Questo può essere definito un portafoglio bilanciato con un 30% di peso di mercato azionario mondiale (nella versione originale sarebbe quello americano), combinata a 7.5% di oro e 7.5% di commodities. Le asset quindi più volatili fanno un 45% del portafoglio. La componente bond è invece molto tradizionale con il 15% di titoli di stato a media scadenza ed il 40% di titoli di stato a lunga scadenza.
All Seasons Portfolio: dati statistici e valutazione
Qualche dato statistico. In termini reali, quindi al netto dell’inflazione, dagli anni ’70 questo tipo di investimento ha portato a casa il 5.7% di rendimento medio annuo composto con una volatilità di 8.6% perdendo denaro nel 20% del tempo considerato.
Personalmente ciò che non mi piace di questa strategia è il mix tra commodities ed oro ma anche in parte l’inefficienza nella realtà operativa dell’investimento in materie prime. E’ vero che questo fattore viene sfumato in caso di scenario di inflazione inattesa che farebbe crescere il prezzo delle materie prime in modo importante (chissà se è quello che ci aspetta nella prossima decade), ma i costi sono una voce di costo da considerare sempre con attenzione. Essendo poi un portafoglio figlio di anni in cui i tassi di interesse erano decisamente più elevati anche su scadenze lunghe, altro elemento di debolezza è secondo me rappresentato da una presenza molto forte dei long term bond.
Con i rendimenti ai minimi storici come quelli che stiamo vedendo nel mondo finanziario di oggi vedo la duration di investimento combinata alla modesta redditività in termini reali una scelta che va ponderata con attenzione. Come cuscinetto ammortizzatore dell’azionario può andare bene, ma quando l’esposizione ai long bond supera quella dell’equity di questi tempi si rischia di essere prudenti in modo eccessivo senza grandi ritorni reddituali in termini presenti e futuri.