- La Bce sceglie di ampliare e potenzire le misure di stimolo finora decise
- Sul tavolo un programma ampio e flessibile che sembra rassicurare i mercati
- La paura è per una recessione del 5% in Europa
Dopo la Federal Reserve, la Bank of England e la People’s Bank of China adesso entra in campo, contro il coronavirus, anche la Bce. Lo fa con una mossa a sorpresa, proprio come ha fatto qualche settimana fa la sua corrispettiva statunitense. E con misure simili ovvero acquisto di titoli di stato per un valore di 750 miliardi entro la fine del 2020.
Il nuovo bazooka della Bce
Una decisione che si somma alle misure già in essere e cioè il QE residuale di 20 miliardi e quello di 120 miliardi già confermato la settimana scorsa. Dunque Christine Lagarde, dopo la gaffe sugli spread vista proprio nella riunione dello scorso giovedì, ha deciso di farsi perdonare e di imitare il whatever it takes di Mario Draghi che a suo tempo salvò l’euro. Nel caso della Lagarde, invece, c’è stato un più pragmatico “Non ci sarà alcun limite pur di salvare l’euro” a cui si è aggiunto il rassicurante passaggio che conferma che la Bce è in grado di “aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisto di attivi e ad adeguarne la composizione, per quanto necessario e per tutto il tempo necessario. Esplorerà tutte le opzioni e tutte le contingenze per sostenere l'economia attraverso questo shock".
Ampia flessibilità
Infatti ci potrebbero essere anche alcune modifiche ai limiti che la stessa Bce si era imposta. No solo, ma il piano presentato includerà anche i commercial paper non bancari che permettono i finanziamenti alle imprese. Inoltre, come si legge ancora nella nota pubblicata, gli acquisti “includeranno tutte le categorie di attività ammissibili nell'ambito del programma di acquisto di attività (APP) esistente". Una strategia che piace anche in virtù di un altro fattore: la flessibilità. Infatti gli acquisti saranno modulati in base alle necessità che si verificheranno man mano che l’epidemia, e soprattutto le conseguenze economiche che porta con sé, si svilupperanno.
Paura recessione
A spaventare il board della Banca Centrale è stata quella proiezione di una possibile recessione del 5% in Europa, recessione che con ogni probabilità si verificherà qualora il blocco totale dovesse prorogarsi per tre mesi. Eventualità non remota dal momento che già in Italia trapelano voci di un possibile rinnovo delle restrizioni. Il tutto mentre nel resto dei paesi europei si prendono provvedimenti sempre più stringenti sulla circolazione delle persone.