Tutto pronto per il debutto in Borsa di Airbnb. Alle 15:30 ore italiane gli investitori potranno cominciare a scambiare azioni della società di home sharing a partire da un prezzo di 68 dollari. A conclusione della più grande IPO americana del 2020 e della terza in tutto il Mondo, sono state vendute più di 51,5 milioni di azioni rimpinguando le casse societarie di ben 37 miliardi di dollari, se si considera anche la green shoe.
Il prezzo finale supera di gran lunga quello recentemente fissato dall'azienda che si collocava in un intervallo compreso tra 56 e 60 dollari. Questo ha portato una capitalizzazione di mercato di 47,3 miliardi di dollari.
Dopo l'offerta, l'azionariato sarà così composto: 16,4% dei diritti di voto andranno a Sequoia Capital, 15,1% al CEO nonché co-fondatore dell'azienda Brian Chesky, il 13,9% cadauno agli altri due co-fondatori Nathan Blecharczyk e Joseph Gebbia. Il resto sarà in mano al mercato.
Airbnb: operazione rilancio per il 2021
La società di San Francisco ha vissuto un anno travagliato nel 2020 a causa della pandemia. Il blocco delle attività e la conseguente riduzione dei viaggi hanno letteralmente affossato le entrate nei primi tre trimestri, con un calo del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Tutto ciò ha comportato sacrifici in termini di budget per l'azienda, con una riduzione costi di 800 milioni di dollari, tradotta in licenziamento del 25% del personale, abbassamento degli emolumenti per il management e taglio degli investimenti sul marketing. Inoltre la società aveva raccolto nel mese di aprile 1 miliardi di dollari da Silver Lake e Sisth Street, due società di private equity, per arginare il calo delle entrate aumentando le proprie riserve di liquidità.
Per il 2021 la musica dovrebbe cambiare. Se il vaccino anti-Covid riuscirà a creare quell'immunità di gregge auspicata in un tempo congruo, i viaggi potranno riprendere a un ritmo di normalità e le prospettive per l'azienda dovrebbero migliorare sensibilmente.
Qualche segnale di ripresa comunque è giunto nel terzo trimestre del 2020. Infatti il fatturato un pò a sorpresa ha raggiunto 1,34 miliardi di dollari, generando un profitto di 219,3 milioni, leggermente sotto ai 266,7 milioni dell'anno passato. I blocchi allentati hanno spinto sempre più persone in viaggio a preferire le case agli hotel. La stessa tendenza potrebbe mostrarsi anche per il futuro, almeno fin quando il Coronavirus sarà in circolo, anche solo in minima parte.
Airbnb: il debutto in Borsa seguirà quello di DoorDash?
Molte cose fanno pensare a tale analogia. Ieri la società di consegna cibo a domicilio ha fatto il botto a Wall Street: +86%. Le azioni di DoorDash adesso valgono 189,5 dollari e oggi l'azienda ha un valore di oltre 70 miliardi di dollari. Mentre ricordiamo che l'IPO era stata chiusa a 102 dollari.
È possibile quindi che anche Airbnb vedrà un boom di acquisti all'apertura delle contrattazioni, tenendo presente anche che Morgan Stanley, che è stata a capo dell'IPO insieme a Goldman Sachs, agirà un pò da agente di stabilizzazione del mercato.
Passata la sbornia dell'impatto sul mercato, nel medio-lungo periodo gli investitori dovrebbero tenere conto di un fattore di rischio legato alla limitazione delle zone. Infatti sono palesi le difficoltà da parte dell'azienda di controllare la criminalità e garantire la sicurezza sulla sua piattaforma. Questa è una questione che avrà una vetrina di primo piano ora che la società diventa pubblica.